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"Le competenze di chi lavora sono determinati per la crescita e l'innovazione". Il piano di Leonardo

Il player globale nell'aerospazio, difesa e sicurezza ha intrapreso un percorso per potenziare gli interventi volti allo sviluppo delle competenze professionali, sia interne sia esterne all'azienda

A valle del recente intervento sullo Stato dell’Unione della Presidente Ursula von der Leyen, la Commissione Europea ha adottato la proposta di proclamare il 2023 “Anno europeo delle competenze”, Una decisione assunta per rimarcare la centralità del tema alla luce della transizione verde e digitale in atto e di un’auspicabile ripresa economica. Ad oggi oltre tre quarti delle imprese dell'UE hanno difficoltà a trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat più recenti indicano che solo il 37% degli adulti segue percorsi di formazione. 

“Il sistema delle competenze rappresenta l’orizzonte e il banco di prova decisivo per le strategie di medio-lungo periodo delle imprese, che hanno oggi piena consapevolezza di quanto il capitale umano rappresenti il fattore determinante per la crescita economica, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Un fenomeno, questo, amplificato in maniera esponenziale dalla spinta impressa dalle nuove tecnologie e dai processi di digitalizzazione”, sottolinea Antonio Liotti, Chief People & Organization Officer di Leonardo.

Leonardo, player globale nell’aerospazio, difesa e sicurezza, ha intrapreso un percorso chiaro per potenziare gli interventi volti allo sviluppo delle competenze professionali, sia interne sia esterne all’azienda. Su questo fronte, ad esempio, ha aderito alla formula degli ITS (Istituti Tecnici Superiori), mentre nell’ambito dei percorsi di alta formazione ha attivato numerose Academy aziendali, orientate a tutti gli ambiti di business, che rappresentano il segno tangibile dell’evoluzione che investe il ruolo della formazione. Ne è un esempio l’Aerotech Academy, nata dalla collaborazione tra Leonardo e l’Università Federico II di Napoli, con sede nell’Aerotech Campus dell’azienda a Pomigliano d’Arco (Napoli), e giunta quest’anno alla sua terza edizione. L’Academy ha visto oltre 50 studenti – molti dei quali successivamente inseriti in azienda - impegnati in project work incentrati sull’innovazione delle aerostrutture e l’industria 4.0.

“In Leonardo nel 2021 abbiamo assunto 3.753 persone: di queste il 54% ha un titolo di studi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr.) – aggiunge Liotti. A fronte di questo dato appare evidente come il grado di specializzazione e il costante aggiornamento delle competenze siano elementi chiave per le esigenze del nostro business. Per questo, Leonardo da sempre attribuisce un’importanza centrale alla cooperazione con l’intero sistema educativo nazionale. Scuole, Università e Centri di Ricerca rappresentano veri e propri partner per i nostri processi di creazione del valore e noi siamo pronti a fare la nostra parte, garantendo il nostro contributo nel processo di creazione di un ecosistema educativo aperto e condiviso, strutturato su progetti di innovazione e programmi di ricerca, che coinvolgano il mondo scolastico, quello accademico, Leonardo e le altre imprese del nostro network industriale”. 

Leonardo oggi fonda le proprie competenze sulle capacità ingegneristiche, che corrispondono a circa il 42% dei profili ricercati e ha in essere collaborazioni con oltre 90 Università e centri di ricerca nel mondo. Nel 2021 ha attivato 44 PhD nel Paese, con un impegno già sottoscritto a finanziarne oltre 80 entro l’anno. Conta 1,6 milioni di ore di formazione erogate e 776 percorsi formativi attivati, solo lo scorso anno. Numeri che raccontano un legame molto stretto con il mondo della formazione e della ricerca. 

Un importante investimento è stato realizzato attraverso la creazione nel 2020 dei Leonardo Labs, hub tecnologici dedicati alla ricerca e sviluppo di tecnologie di frontiera, una rete di 11 laboratori interconnessa con università, politecnici, centri di ricerca e imprese partner, allo scopo di creare un ecosistema dell’innovazione in costante evoluzione. Il network conta oggi oltre 100 ricercatori, con la prospettiva di inserirne 200 entro il 2023. Sempre sul fronte dell’innovazione aperta, l’azienda ha avviato la Business Innovation Factory (BIF), un Corporate Accelerator che ha l’obiettivo di inserire startup in modo strutturato nel processo di innovazione tecnologica e di business del Gruppo e dato vita a molteplici iniziative di open innovation. Vere e proprie challenge, strumenti indispensabili per entrare in contatto con realtà innovative e con giovani ad alto potenziale da formare e far crescere per affrontare le sfide future.

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