Matteo Del Fante (Ansa)  

nove appuntamenti

Un vaccino contro i deficit degli italiani sull'educazione finanziaria. Del Fante e un'idea da esportare

Da giovedì 31 marzo un nuovo ciclo di incontri gratuiti, in diretta streaming per migliorare le conoscenze sui temi della finanza pubblica, e soprattutto privata, e favorire scelte di investimento responsabili

Poste italiane, azienda quotata di proprietà del Tesoro, annuncia a partire da giovedì 31 marzo un nuovo ciclo di incontri gratuiti, in diretta streaming, di “Educazione finanziaria online per tutti”. Si tratta di incontri gratuiti per migliorare le conoscenze sui temi della finanza pubblica e soprattutto privata e favorire scelte di investimento responsabili. “Saranno” dice Poste “nove appuntamenti in diretta per informare in modo approfondito sui temi finanziari, assicurativi e previdenziali, con l’obiettivo di aiutare i cittadini a compiere scelte economiche consapevoli e responsabili”.

 

Come in passato vengono proposti webinar, il primo dal titolo “La gestione del budget familiare” in programma appunto giovedì 31 marzo dalle 18 alle 19. “Il nuovo percorso didattico si articola in un ciclo di nove webinar di Educazione Finanziaria, a cadenza mensile, della durata di un’ora ciascuno, che si svolgeranno con la formula di un talk show in diretta streaming. I relatori, oltre agli esperti di Edufin, che si alterneranno nei vari appuntamenti sono i Responsabili delle diverse aree tematiche di Poste Italiane. Il ciclo di incontri rivolto a tutti i cittadini è disponibile sul sito di Poste Italiane nella sezione Educazione Finanziaria. La partecipazione è gratuita previa registrazione alla pagina oppure inquadrando un QRCode nello stesso sito”.

 

Al di là dell’aspetto promozionale, l’iniziativa è ampiamente meritevole. Anzi. In un paese che ha deficit finanziari senza senso, ma che dispone del primo risparmio privato d’Europa e del secondo del mondo, forse dovrebbe essere imitata da tutte le aziende pubbliche, oltre che dallo stesso stato attraverso il Tesoro, e magari dalla Banca d’Italia. L’alternativa è continuare ad affidarsi ai gestori delle banche, che spesso fanno bene il loro lavoro ma agiscono in conflitto d’interesse (sul quale occorre firmare pile di moduli); o peggio ai siti ingannevoli presenti in quantità industriale su internet.

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