Il comprensorio Colle Fiorito a Roma (LaPresse - Andrea Panegrossi) 

editoriali

Sospendere il Codice degli Appalti

Redazione

Perché la proposta dell’Antitrust è importante per superare l’emergenza

Sospendere transitoriamente il Codice degli appalti e, nel frattempo, ripulirlo dagli eccessi di burocrazia che rallentano le opere pubbliche? In un’intervista al Corriere della Sera il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, è tornato su una delle proposte più dirompenti contenute nella segnalazione inviata pochi giorni fa al governo ai fini della legge annuale per la concorrenza. L’idea di fondo è che la complicazione amministrativa produce un doppio danno al paese: da un lato implica un aumento dei costi e dei tempi per avviare e realizzare i lavori, dall’altro limita la contendibilità degli appalti creando minore tensione competitiva nella loro aggiudicazione. I “tempi di attraversamento”, cioè quelli legati all’espletamento delle formalità amministrative, assorbono circa il 54 per cento del tempo medio di realizzazione delle opere pubbliche, e addirittura il 69 per cento della progettazione preliminare.

 

Gli appalti pubblici, argomenta il Garante, rappresentano l’11 per cento del pil: “Proprio per questo la nostra proposta è semplificare. Ma, poiché viviamo una situazione eccezionale, non possiamo applicare regole normali in un periodo che normale non è”. Da qui, appunto, la proposta di intervenire in due step. Nel breve termine, sospendere letteralmente il Codice, rinviando a quanto previsto dalle direttive europee, almeno nei casi in cui esse contengono previsioni che possono trovare applicazione diretta. E, nel medio termine, riscrivere il Codice senza discostarsi dalle direttive stesse e, anzi, eliminando ogni scivolamento nel “gold plating”, ossia nell’adozione di standard ingiustificatamente restrittivi.

 

D’altronde, lo stesso presidente del Consiglio di stato, Filippo Patroni Griffi, si è da tempo messo a disposizione per effettuare questa revisione. Tutte i partiti chiedono la semplificazione, ma nella pratica ciascuno di essi ha contribuito alla babele normativa e ne è corresponsabile: un governo di grande coalizione ha le carte in regola per portare ordine nel caos.