Furbetti e inefficacia. Pensiamo alle attività in crisi, dice la Lega

Per il Carroccio bisogna sostenere le attività in crisi

Una riflessione sul Cashback è auspicabile. Lo strumento, voluto dal governo Conte-bis, si sta rivelando inefficace sia nel merito che nella sua gestione operativa. Pensiamo, per esempio, al super Cashback e alle microtransazioni a ripetizione effettuate dai soliti furbetti praticate spesso alle casse veloci del supermercato o dal benzinaio. Comportamenti quantomeno scorretti messi in atto per scalare la graduatoria e aggiudicarsi così il super premio di 1.500 euro previsto ogni sei mesi. Eclatante il caso verificatosi nel cuneese. In un distributore di benzina lungo la Strada provinciale 422, un automobilista ha eseguito ben 65 transazioni bancomat da 8 e 9 centesimi l’una! Tanto ridicolo quanto meschino, certo. Ma se è la somma che fa il totale, ecco che il gioco è fatto. Tant’è che alcuni benzinai sono stati costretti a disattivare i pagamenti elettronici per evitare queste minitransazioni, ma finendo così per penalizzare ingiustamente chi vuole fare rifornimento senza contanti.

 

Nel gennaio scorso avevamo presentato un’interrogazione al Mef per sollecitare contromisure con cui contrastare questo fenomeno elusivo. E, in proposito, anche suggerito la possibilità di prevedere un importo minimo sotto il quale le transazioni non potessero essere considerate valide ai fini del programma, anche per tutelare gli esercenti che rischiano di rimetterci le commissioni. Ma, più in generale, è l’attuale meccanismo ad accusare malfunzionamenti nei suoi ingranaggi, tali da suggerire l’introduzione di opportuni correttivi anche in chiave antievasione. L’attuale Cashback non va nella direzione auspicata dal fu esecutivo giallorosso nel Piano Italia Cashless. Così com’è, è solo un costo per lo stato. Una sottrazione di risorse che, invece, potrebbe essere destinata al sostegno delle attività economiche e produttive chiuse, ferme o in grave difficoltà a causa del Covid. Siamo pronti in Parlamento a sostenere iniziative e misure con cui introdurre modifiche sostanziali, fermo restando che per il prossimo futuro occorreranno strumenti più efficienti e comunque non ispirati da obiettivi dal fiato corto.
 

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