(foto LaPresse)

L'emergenza sanitaria fa volare il farmaceutico: il caso Recordati

Fabiana Giacomotti

L'azienda chiude il primo trimestre dell’anno con ricavi pari a 429,2 milioni, in aumento del 12,1 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2019. Lo sforzo contro il coronavirus

Era prevedibile che, in tempi di emergenza sanitaria e di attenzione spasmodica generale per il proprio stato di salute, i fatturati delle aziende farmaceutiche avrebbero avuto un balzo in avanti. Il coronavirus, riportando al centro la persona, ha indotto infatti i farmacisti a una “corsa agli armamenti”, cioè a fare scorta di medicinali per rispondere a un'ondata di richieste che, sul fronte salutistico ma con le stesse motivazioni comportamentali, ha replicato le modalità della spesa all'ingrosso nei supermercati della prima fase di Covid-19.

 

Si spiega dunque, e anche con un dato sociologico, la significativa crescita dei principali gruppi del settore e in particolare di Recordati, che ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi pari a 429,2 milioni, in aumento del 12,1 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2019. Questo risultato, segnalano dall’azienda, comprende appunto acquisti anticipati da parte di grossisti e farmacie per far fronte all’emergenza Covid-19, stimati in circa 20 milioni e che si prevede verranno riassorbiti nel secondo trimestre. Per l’azienda guidata da Andrea Recordati, figlio di Arrigo che sviluppò fra gli Anni Cinquanta e i Novanta l’azienda fondata a Correggio nel 1926, la trimestrale in forte ascesa rafforza i risultati dell’anno appena trascorso, chiuso con un utile netto di 368,9 milioni di euro a fronte di ricavi netti consolidati per 1,48 miliardi di euro, in crescita del 9,6 per cento sull’esercizio precedente e un Ebitda a 544 milioni (+9 per cento). 

 

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, Recordati e sua moglie Anya hanno aiutato alcuni ospedali impegnati nella battaglia contro l'epidemia di Covid-19 con un contributo di 700 mila euro erogati a titolo personale, mentre l’azienda ha stanziato 5 milioni a supporto delle principali strutture sanitarie della Lombardia per l’allestimento di spazi dedicati a interventi di terapia intensiva e l’acquisto di macchinari necessari.

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