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Redazione

La parabola della Cattolica Assicurazioni, da Zonin a Buffett, metafora della Borsa

Non c’è evento più significativo dello sbarco di Warren Buffett a Piazza Affari per confermare lo stato di grazia del listino italiano, specchio della ripresa economica nazionale. Il magnate americano, considerato l’investitore più saggio del mondo, da giovedì è diventato il primo azionista di Cattolica Assicurazioni (9 per cento, per 116 milioni di euro) rilevandola dalla Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione, che invece era il feudo di Gianni Zonin, il “viticoltore prestato alla finanza” con risultati disastrosi per la banca del nord-est, i suoi azionisti, lo stato che l’ha soccorsa, e per lui, chiamato a processo per operazioni borderline funeste per i clienti.

 

Da Zonin a Buffett sarebbe già una buona sintesi della parabola positiva della finanza italiana. Non è chiaro cosa abbia attirato l’attenzione di Buffett, che ha comunque la sua rete di contatti in Italia. Alcuni captati dalla stampa, vedi l’esplorazione con il fondo di Giovanni Tamburi di opportunità di investimento in promettenti società italiane. Altri meno mediaticizzati, vedi la consuetudine con John Elkann.

 

Nel 2011 Buffett lo invitò nella sua magione in Nebraska. E, secondo rumor, Elkann lo consultò, tra altri pesi massimi, per l’operazione più grande nella storia di Casa Agnelli, ovvero l’acquisto della riassicurazione PartnerRe con la sua Exor nel 2015. D’altronde il secondo uomo più ricco del pianeta partì proprio dalle riassicurazioni per costruire il suo impero che ora conta oltre 60 compagnie. E’ attraverso la riassicurazione General Reinsurance della conglomerata Berkshire Hathaway che Buffett è entrato nell’assicurazione scaligera che si è risvegliata dal torpore nel giugno scorso quando a guidarla è arrivato Alberto Minali, ex direttore di Assicurazioni Generali che affiancò l’ex ad Mario Greco nel tentativo di fare ordine nei conti della compagnia triestina, dalla quale sono usciti entrambi. Buffett ha avuto l’effetto dell’adrenalina in Cattolica: ieri il titolo non ha fatto prezzo in avvio di seduta ed è entrato in contrattazione con un rialzo del 20 per cento, chiudendo a più 17. Alcuni analisti speculano su una possibile trasformazione in Spa, dacché Cattolica è l’ultima società cooperativa quotata (insieme a Banca Popolare di Sondrio), o di un’alleanza con Banco-Bpm. L’operazione comunque conferma che il mercato italiano non è più così defilato. Borsa è passata dall’essere succursale periferica del London Stock Exchange a listino migliore d’Europa nei primi nove mesi del 2017. Ciò grazie al riflusso del rischio sistemico rappresentato dalle banche di maggiori e medie dimensioni, oggetto di ristrutturazioni puntellate dallo stato (Mps) o benedette da investitori di mercato (Unicredit). Una evoluzione corroborata sia dalla migliorata fiducia nelle prospettive economiche di imprenditori e consumatori sia dalle rivalutazioni del pil da parte di agenzie internazionali. A parte la rilevanza simbolica, ora che l’oracolo di Omaha ha messo un piede a Piazza Affari altri pezzi da novanta potrebbero seguire il suo esempio.

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