Emergenza Nepal, Varoufakis rottamato e la lobby anti glutine. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


    Ma perché dite tutti che quelli che hanno infangato la Brigata ebraica (durante il corte del 25 aprile) sono fascisti? Sono comunisti…”

    Antonio Polito


     

     

    La terra trema 

     

    Il tremendo terremoto in Nepal ha coinvolto un territorio abitato da 4,5 milioni di persone: la metà di questa popolazione è formata da bambini. Mentre la drammatica contabilità si aggiorna di ora in ora, le stime fanno temere oltre 6mila morti (salgono a quattro gli italiani deceduti).  Le mappe interattive (molto belle) dei danni, i video, le testimonianze e le foto dei luoghi prima e dopo il cataclisma a cura del New York Times; l’animazione dell’evento ricostruito da La Stampa; la gara (anche geopolitica) tra Cina e India per mandare aiuti alle popolazioni stremate del Nepal; perché il sisma ha ricacciato l’economia del paese asiatico indietro di oltre un decennio (purtroppo); quanto hanno inciso lo stallo politico e le fatiscenti infrastrutture del paese nell’aggravare il bilancio del sisma; la grande fuga da Kathmandu raccontata da Newsweek; la serie storica delle morti sul monte Everest; il gap del rischio sismico tra popolazioni ricche e povere del mondo (si sta allargando); e infine la classifica dei 10 terremoti più devastanti degli ultimi 40 anni.

     

     

    Mar morto

     

    Numeri al lotto. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon è in visita in Italia per un incontro con il premier Renzi e il ministro degli esteri Ue, Federica Mogherini, sull’emergenza profughi. I numeri da tenere a mente prima di parlare (a ragion veduta) di migranti e Mediterraneo, ben riassunti da Caffè Geopolitico. 

    Viaggi à la carte. Un giornalista del Guardian ha incontrato chi organizza i viaggi nel Mediterraneo, si è fatto spiegare come funzionano e quanto costano. E, per chi ha stomaco, la parte 2 di 4 del documentario di Vice sull’immigrazione, "Europa o morte”.

    Migranti social club. Come gli scafisti usano i social network, da Facebook a Viber, per “accalappiare” i più giovani verso i rischiosissimi viaggi sui barconi.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Tragedia greca. Secondo l’ultimo sondaggio curato dall’Istituto Alco, il 52% dei greci si dice insoddisfatto dell’operato del governo Tsipras (la percentuale precedente era ferma al 39%) mentre la Reuters racconta la scelta del governo di Atene di operare un rimpasto nel team di negoziatori con Bruxelles e il Fondo Monetario dopo la debacle del vertice di Riga. Obiettivo: ridurre il peso decisionale di Varoufakis. A proposito dell’eccentrico ministro delle finanze e le sue intemerate: Tsipras lo ha praticamente “rottamato” sull’altare del dialogo con i creditori e l’Europa sta perdendo la pazienza. C’è un però all’orizzonte: l’implosione del fronte euroscettico tedesco potrebbero influenzare la posizione della cancelliera Merkel verso il negoziato infinito con Atene.

    La guerra dei droni. Tre letture molto interessanti sulla nuova frontiera bellica e tecnologica, i dilemmi etici della guerra “asettica” dal cielo, le responsabilità della politica e le polemiche per le morti accidentali: Mario Sechi sul suo blog, Steve Coll sul New Yorker e William Saletan su Slate.

    Passaggio a Oriente. È cominciato il viaggio americano, da Boston a Silicon Valley, di Shinzo Abe. Il premier giapponese discuterà con Obama del negoziato (in dirittura d’arrivo) sul TPP, la grande area di libero scambio trans-pacifica, e mercoledì parlerà al Congresso (sarà il primo leader di Tokyo a farlo). Ma la grande domanda a Washington è un’altra: quanto pesa la storia passata (leggi la Seconda Guerra Mondiale) sulla visione che Abe ha del presente e futuro giapponese? Intanto la rivale Pechino si accinge a consolidare, di fatto, il proprio controllo nel mar cinese meridionale e, per tutta risposta, fonti giapponesi fanno filtrare il monito che l’esercito del Sol levante d’ora in poi “assumerà un ruolo più attivo” nei quadranti di crisi.

    Corsa alla Casa Bianca. Il New Yorker pone cinque domande a Hillary Clinton sullo scivolosissimo caso della sua fondazione finanziata anche dai russi (caso Uraniogate) mentre Slate si chiede se nella lunga campagna elettorale, il marito Bill sarà un fattore di vantaggio o di penalizzazione.

    Un continente pionieristico. L’Economist racconta come gli africani stiano imparando a usare la tecnologia in modo più efficace della semplice replica di quel che avviene in giro per il mondo.

    Facebookcrazia. Una lunga e interessante analisi sullo stato dell’arte della ricerca di contenuti on line e il monopolio immaginario di Google.

     

     

    Guerra & Pace

     

    Dilemma ucraino. Vertice tra Ucraina e Unione Europea in corso a Kiev. Tra i temi in agenda, l’attuazione delle riforme politiche ed economiche in Ucraina e il rispetto degli accordi di Minsk per mettere fine al conflitto nel Donbass. Non si tratta di un vertice di routine, se si prendono per buoni i segnali di cambiamento dell'atteggiamento tedesco, messi in evidenza dal Financial Times: il pressing sul governo Poroschenko per implementare il cessate il fuoco e non dare così alla Russia l’alibi per nuove forme di aggressione. France 24 racconta invece l’importante fronte finanziario della guerra di Kiev (un paese sull’orlo del default). Il vero pericolo per l’Europa, infatti, è il fallimento di Kiev più ancora dello spettro Grexit.

    Jihad quotidiana. Scrive Maurizio Molinari che in Pakistan e Afghanistan Isis ha scavalcato Al Qaeda nel gradimento dei militanti jihadisti mentre la confusissima strategia Usa nei confronti dei ribelli siriani produce incertezza, lasciando campo libero a violenze, anarchia e proselitismo integralista.  

    Kamikaze da salotto. Carlos, le Brigate rosse, le Due Torri fino ai jihadisti: perché il terrorismo è da sempre un lusso per fanatici facoltosi.

    Segnatevi il nome. Chi è il generale russo Leonid Reshetnikov nei Balcani per conto di Putin e la nuova strategia russa nell’ex cortile di casa.

    Consensi bulgari. Piccoli dittatori crescono: Bashir rieletto in Sudan con il 94,5% dei voti e Nazarbayev rieletto in Kazakhstan con il 97,7% (via Gianni Vernetti).

     

     

    Italy in a day

     

    Tragicommedia Italicum. Opposizione, voto e quelle posizioni strumentali: chi ha paura delle nuova legge elettorale nelle ore calde in cui arriva in Aula? Mentre Stefano Ceccanti ricorda, da par suo, quando nel 2009 c'era chi aveva paura che col premio di lista non vincesse mai il Pd (strana nemesi)…

    Spending Review. Pronta la lista delle misure possibili messa a punto da Gutgeld e Perotti, il tandem tecnico incaricato dal governo. Parte degli effetti si avrà dopo il 2016 e altri interventi sono molto impopolari. Tocca alla politica sciogliere i nodi. Intanto mancano all’appello 4 miliardi.

    Il paese delle bufale. Un mantra si aggira per il paese: “Il Pd di Renzi va a destra.” Paolo Natale, dati alla mano, smentisce la vulgata e spiega la differenza tra “viaggio a destra” e “desideri degli italiani.”

     

     

    Mappa del giorno


    Purtroppo in queste ore c’è un’altra montagna che ha scavalcato l’Everest in altezza (in Nepal e nel mondo)



     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Le elezioni degli altri. Politico Europe ha pubblicato due analisi (solo apparentemente in contraddizione) molto interessanti sul prossimo voto inglese. Parlano di Londra ma hanno una ricaduta immediata in tutto il continente. Prima analisi: è possibile che il tanto sbandierato “euroscetticismo inglese” possa considerarsi un semplice mito. Confrontando i numeri dell’ultimo decennio, non ci sarebbe infatti evidenza di una crescita dei consensi anti Ue. Seconda analisi: quale peso sta assumendo nella competizione la questione etnico-razziale, tra una Scozia destinata a cadere tra le braccia del partito nazionalista locale e le tre maggiori formazioni nazionali (Labour, Tory e Liberal-democratici) insidiate dal populismo di Ukip? Secondo il quotidiano basato a Bruxelles, molto. 

    Disruption finanziaria. Come i giovani rivoluzionari “FinTech” stanno espugnando le trincee delle banche tradizionali. E perché gli investitori li stanno appoggiando.

    Dubbi amletici. Troppa democrazia fa male alla crescita economica? Un vecchio dilemma che il professor Harold James rilancia alla luce del nostro tempo (con particolare riferimento all’Europa).

    Il clone che non era. È possibile che due persone abbiano la stessa idea allo stesso momento? Un caso pratico legato al design dimostra i limiti del concetto di plagio (via Rivista Studio). 

    La misura del calcio. Da Pirlo a Xabi Alonso: che relazione esiste, eccome se esiste, tra l’età (che avanza) dei grandi calciatori e la loro posizione in campo.

     

     

    Cose da sapere

     

    Modello Boccia? Tre domande sulla nuova ipotesi di “web tax” allo studio del governo italiano. 

    Lo stato dei lavori. Un’interessante mappa interattiva descrive i lavori più comuni nei vari stati Usa, tra il 1978 e il 2014. Nella iper tecnologica California il primo mestiere continua ad essere il conducente/camionista.

    Il monopolio dei farmaci. Secondo il Wsj le recenti acquisizioni di Big Pharma hanno lo scopo di inglobare aziende rivali così da ridurre la concorrenza e poter alzare il prezzo delle medicine sul mercato.

     

     

    Ossessioni

     

    Generazione Flat white. L’economista inglese Douglas McWilliams e la teoria di costruire le classi sulle preferenze di consumo della gente. 

    Bevo dunque sono. Com’è cambiato nell’ultimo decennio il consumo di alcol in Italia: si beve di più o di meno? Più gli uomini o le donne? Più al nord o al sud? E a che età smettiamo di ubriacarci?

    Intolleranze alimentari. Il Washington Post si domanda in che modo il movimento “gluten free” stia influenzando (e rovinando) il nostro rapporto con il cibo.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    La scuola perfetta. La storia incredibile di un’insegnante irachena capace di costruire un angolo di paradiso dove i bambini possono correre, imparare e ridere in libertà, oggi alle prese con la sfida più dura: la complicata situazione a Baghdad.

    La città degli artisti. Radio Silence racconta la fuga “bohemians” da San Francisco. La capitale culturale della “west coast” è ancora in grado di attirare (e trattenere) artisti e scapigliati? 

    L’arte della macellazione. L’apparente contraddizione tra una cultura salutista e anti macellazione che si diffonde sempre di più e un consumo di carne che ha raggiunto livelli record, in un bellissimo long read di Aeon.

    Terra di fuoco. Come ha fatto l'Azerbaijan, da piccolo Stato ex sovietico, a diventare un punto di riferimento dello sport europeo?

     

     

    C’era una volta


    Quarant’anni fa in questi giorni le truppe nord vietnamite entravano a Saigon. Gli americani hanno perso la guerra ma oggi il capitalismo nel paese asiatico ha vinto (foto: Terry Fincher/Hulton Archive)