Foto Epa, via Ansa
Di cosa parlare stasera a cena
Trump accelera, l'Europa costretta a prendere in mano la partita ucraina
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Breve e chiaro Paolo Gentiloni sul piano di Donald Trump. L’Europa (intesa nella sua strutturazione militare, quindi con Uk, i nordici e l’integrazione con la Nato) deve farsi sentire ora e prendere responsabilità. Le decisioni che contano sono di Keir Starmer, Friedrich Merz, Emmanuel Macron, che ne hanno parlato con Volodymyr Zelensky. Merz, che è il personaggio centrale nelle scelte europee verso il fronte orientale, ha sentito Giorgia Meloni nel pomeriggio, con la piena convergenza tra i due sulle garanzie di sicurezza da dare all’Ucraina. Alla Polonia, ancora una volta, il compito di fissare i principi del confronto con la Russia. In queste condizioni è ovvio che Zelensky non dia il suo consenso. C’è solo da dire che le iniziative americane, per quanto confusionarie e non trasparenti, almeno mettono in movimento qualcosa che assomiglia a una trattativa.
Matteo Salvini, invece, apprezza Trump, ma in solitudine.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
La tregua a Gaza regge, ma c’è la questione non affrontata della smilitarizzazione di Hamas (ovviamente interesse anche dei palestinesi non affiliati al gruppo terroristico) e ci sono ancora scontri, soprattutto grazie alla graduale scoperta di altri rifugi sotterranei.
I negoziatori americani si sono impegnati per dare qualche forma di garanzia agli uomini di Hamas, ma sono impegni difficili da rispettare sul terreno e dove manca un minimo di rispetto per le regole della guerra.
Fatto #2
Medici arrabbiatissimi perché la responsabilità degli errori potrebbe essere spostata direttamente su di loro anziché sulle aziende sanitarie.
Fatto #3
Secondo la Commissione l’Italia esagera con la regola aurea che permette di inserire scelte politiche nelle procedure di compravendita di aziende.
Oggi in pillole
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Dice un giornale inglese che il premier serbo Aleksandar Vucic sapeva che turisti dell’orrore venivano portati a pagamento a sparare come cecchini a Sarajevo e che vi ha partecipato anche lui stesso;
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test di medicina con controindicazioni;
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la famiglia nel bosco e i bambini portati via.