Foto Epa, via Ansa

Di cosa parlare stasera a cena

La guerra in Ucraina tra propaganda e in realtà

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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La Russia avanza (in modo molto marginale) sul terreno e ne fa oggetto di comunicazione propagandistica, ma l’Ucraina riesce ancora a colpire in profondità nel territorio russo, sempre verso obiettivi infrastrutturali. Volodymyr Zelensky controbatte alla propaganda con una visita nella regione oggetto dei più violenti attacchi russi e rendendo pubblico il suo positivo dialogo con il cancelliere Friedrich Merz. Nell’accordo con la Germania c’è vantaggio per entrambe le parti. Gli ucraini ottengono il sostegno di quella che resta la superpotenza economica (e tra non molto anche militare) della regione, Merz ha modo di dare sostanza alla sua nuova politica internazionale, con cui rovescia il legame creato a suo tempo da Angela Merkel con Putin e con gli esportatori di gas russo.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

E poi c’è la questione della corruzione. Per alcuni commentatori ucraini la crisi giudiziaria e politica che colpisce il governo è un buon segno, perché mostra come in Ucraina, dopo decenni di metodo corruttivo alla russa, sia diventato possibile agire con il metodo dell’accertamento giudiziario all’europea. Una specie di crisi di crescita, in cui il progresso dell’impalcatura democratica porta a scoprire i punti oscuri del potere. Questa può sembrare una lettura indulgente e ottimistica, è vero, ma resta sempre più avanti il metodo ucraino del sistema di connivenza, ricatto e minaccia con cui è governata la ricchezza statale in Russia. In ogni caso per l’Ue la questione è seria e sia Merz sia gli altri leader europei chiedono all’Ucraina di provare i progressi nella lotta alla corruzione come condizione per trattare sull’ingresso nell’Unione. Va tenuto presente, poi, che questo scandalo scoppia mentre si discute con sempre più convinzione del congelamento dei depositi russi in Europa e della loro destinazione al sostegno dell’Ucraina. Un passo che sarebbe un colpo terribile per Mosca.

 

Fatto #2

La commissione europea si muove sempre più come un vero governo e ne subisce anche i contraccolpi.

 

Fatto #3

Giorgia Meloni va avanti nella realizzazione dell’accordo con l’Albania sui migranti. Incassa la piena collaborazione del premier albanese Edi Ram e si prepara ad affrontare le rinnovate critiche dell’opposizione.

 

Oggi in pillole