
Di cosa parlare stasera a cena
L'America si ritira, l'Europa si sveglia
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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I giornali russi, di cui potete immaginare la libertà di iniziativa rispetto ai voleri del Cremlino, descrivono Vladimir Putin come il puparo che tira i fili e condiziona Donald Trump. L’impressione è che ci sia qualcosa di vero. A meno di una straordinaria capacità di dissimulazione da parte di Trump.
Ma la speranza di una capacità di iniziativa americana (e di pressione militare) paragonabile a quella esercitata verso Israele e verso Hamas (e addentellato iraniano) sembra davvero ridotta al minimo. In molti fanno notare che per Trump i paesi arabi, l’area mediorientale, Israele, rappresentano un insieme di interessi economici e rapporti personali talmente pesante da indurlo a muoversi e a farlo con realismo e con coraggio. Rispetto all’Ucraina l’inclinazione trumpiana è completamente diversa. Ed è l’Ue a essere costretta a venire allo scoperto. Si notano due grandi linee d’azione. Una parte da Berlino, con la spinta del cancelliere Friedrich Merz, e punta verso un rafforzamento europeo militare, organizzativo, istituzionale. L’altra è sostenuta da più paesi, ma incontra ancora resistenze, e potrebbe portare alla confisca di altri fondi tra i depositi finanziari russi in Ue. Oggi Kaja Kallas, rappresentante internazionale dell’Ue, mentre illustrava il diciannovesimo pacchetto di sanzioni, ha parlato di un ampio fronte europeo favorevole all’uso di altri 25 miliardi di asset russi per sostenere finanziariamente l’Ucraina a titolo di risarcimenti di guerra
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Il centrodestra e i governi che durano, con Giorgia Meloni a superare Bettino Craxi per arrivare sul podio. In realtà si tratta della continuazione della stabilità berlusconiana, cioè del frutto congiunto della forza elettorale di Silvio Berlusconi, della sua capacità di tenere assieme le maggioranze e delle regole introdotte negli anni Novanta. Il modo di agire del governo in carica mostra, rispetto ai precedenti berlusconiani, una maggiore tenuta rispetto alla inevitabili fibrillazioni, malgrado abbia in agenda un tema sempre rischioso come la riforma della giustizia e non abbia del tutto rinunciato a toccare l’assetto istituzionale del paese con speciale riguardo alla funzione del presidente del consiglio
Fatto #2
Anche la rete sbaglia
Fatto #3
Il sostegno finanziario americano all’Argentina
Oggi in pillole
- La violenza insensata dei ragazzi che hanno aggredito a sassate il pullman del Pistoia basket e le indagini che vanno veloci
- Il furto dell’anno e che farsene della refurtiva
- Mentre il governo francese ammette gli errori nei controlli di sicurezza
- Bravo Emmanuel Macron che ha ricevuto Nicholas Sarkozy prima che l’ex presidente venga trasferito in carcere, dove ha promesso che lo andrà a trovare
- Quando gli Usa assicuravano la stabilità e la sicurezza del mondo democratico
- Un arazzo di Raffaello e tante armi e armature della guardia scelta per la protezione del Papa. Tutto visibile vicino a Roma, a Castel Gandolfo. Per dire, tra l’altro, che la pace non esclude la capacità di difendersi (ma questo lo abbiamo aggiunto qui)
- Non c’è più riparo dalle zanzare neanche in Islanda
- La squadra di Davis deve organizzarsi senza Sinner (resta comunque competitiva)