Di cosa parlare a cena stasera

L'accordo sui dazi non è da buttare via

Giuseppe De Filippi

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Con il Donald Trump che passa il convento un accordo sugli scambi commerciali abbastanza stabile e sufficientemente definitivo non si butta via. Pensateci prima di fare i criticoni con Ursula von der Leyen

  

Il governo guarda alla parte positiva dell’accordo e con una nota di Palazzo Chigi parla di punti fermi importanti, di certezza sul 15% generalizzato, di trattativa da continuare per alcuni settori tra cui l’agroalimentare

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Ma oggi il dibattito pubblico italiano era tutto centrato sullo sgombero del Leoncavallo. Atto dovutissimo, perché lo stesso ministero dell’interno era stato condannato a pagare un risarcimento agli attuali proprietari degli edifici occupati, ma atto anche politicamente infiammabile. Il copione è stato rispettato, a dispetto della relativa tranquillità delle operazioni di polizia sono volate parole grosse. O meglio, c’è stata la fredda sottolineatura della legalità alla base di questa decisione da parte della maggioranza

  

Un po’ meno freddo Matteo Salvini

 

Allineato ma con lo sguardo che va anche ad altre occupazioni (cosa interessante) è Antonio Tajani

 

Un po’ spaesato il sindaco Beppe Sala, tra desiderio di non perdere il profilo di difensore della legalità e aspirazione di mantenere i legami con il mondo del Leonka. Dice che sì, bisognava farlo, ma l’impegno era fissato al 9 settembre

 

Altri spazi occupati

 

Fatto #2

Donald Trump dice agli ucraini che dovrebbero fare anche un po’ di guerra offensiva se vogliono vincere (riportiamo dal suo linguaggio) e, quasi nelle stesse ore, fa trapelare di essersi anche scocciato di tutta la faccenda e che ora devono risolversela tra loro i paesi in conflitto

 

Volodymyr Zelensky, come al solito, è quello più serio e razionale e sa mantenere la lucidità malgrado gli attacchi aerei contro il suo paese si siano fatti più duri. Anzi, è capace di fondare la sua analisi proprio sull’evidenza degli attacchi russi e della mancanza totale di volontà verso una tregua da parte di Mosca. Dalla Russia anche ieri molta fuffa minacciosa e molta retorica buona solo per rimbalzare in bocca a qualche propagandista italiano

 

Ma, effettivamente, il missile ucraino andato in produzione potrebbe correggere alcuni squilibri nelle capacità di attacco

 

Fatto #3

E l’iniziativa italiana per l’Ucraina

 

Oggi in pillole

  • Procede la presa di controllo di Gaza da parte israeliana ma un errore strategico in Cisgiordania potrebbe impedire una futura sistemazione dei rapporti con i palestinesi
  • L’arresto, in Italia, dove era in vacanza, di un cittadino ucraino ritenuto responsabile del danneggiamento del gasdotto Nordstream. Le accuse arrivano dagli inquirenti tedeschi, anche se in precedenza la Germania aveva dato credito a più piste diverse per l’attentato all’impianto di trasporto del gas russo (chiuso, comunque, da tempo, mentre la costruzione di un gasdotto aggiuntivo è stata bloccata)
  • Quanti incendi in Europa
  • Trump potrà dire che entrano meno persone negli Usa