Di cosa parlare a cena stasera

I consigli del premier finlandese a Trump

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Tempi e organizzazione dell’incontro di Anchorage.

 

Le tre "cose" principali

Fatto#1

Il trumpiano intelligente che ci sorprende, il premier finlandese è diventato il miglior amico del presidente americano e suo confidente notturno. E, si spera, anche il testimone numero uno sulla pericolosità del riarmo russo e sulla minaccia espansionistica evidente da est.

 

Fatto#2

Il ministero dei Trasporti continua la sua battaglia per non far rispettare i limiti di velocità sulle strade italiane, rendendo meno efficaci (o quasi azzerati) i controlli tramite autovelox. Una retorica molto falsa è stata costruita attorno all’attività di alcuni comuni, pronti a piazzare le telecamere in zone adatte a trovare molte auto da multare e da lì è partita la più generale battaglia contro gli autovelox. È chiaro che gli abusi comunali si sarebbero potuti ridurre con controlli specifici e non con norme generali. Ma la scelta è stata, invece, quella di prendere di petto le macchinette che rilevano la velocità e renderle di fatto inefficaci. Ora il ministero vuole un censimento degli autovelox, con dati a profusione e, soprattutto, vuole che siano localizzati e che la loro posizione sia nota e stabile per sempre. Significa che si rallenterà duecento metri prima e per qualche decina di metri dopo e poi tanti saluti. Per la sicurezza, però, la velocità è la questione principale.

 

Fatto#3

Ahi ahi, i prezzi alla produzione hanno una salita improvvisa negli Usa e per Trump il cielo economico si fa fosco, e per parlare di tagli dei tassi della fed ora ci vuole un bel po’ di coraggio. Il segnale che arriva dai listini dei produttori è di speciale importanza perché è da loro e non dai dettaglianti che è destinata a partire l’ondata di rialzi e quindi di inflazione causata dai dazi, una delle ragioni principali è nell’interdipendenza delle filiere produttive, per cui le aziende americane nella gran parte dei casi usano parti intermedie importate e quindi sottoposte ai dazi.

 

Oggi in pillole