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Di cosa parlare a cena stasera
Lo scontro sui dati turistico-balneari è arrivato al massimo livello
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Lo scontro sui dati turistico-balneari è arrivato al massimo livello. Presidente del Consiglio e leader del principale partito di opposizione. Purtroppo, è stato deluso chi sperava in una specie di ravvedimento collettivo del corpo politico di fronte a una polemicuzza così insensata e anche infondata (c’è tempo per valutare i risultati della stagione o, meglio, delle stagioni, per comprendere i cambiamenti profondi della domanda di turismo) e chi sperava che la faccenda si spegnesse con l’avvicendarsi delle microcampagne giornalistiche estive. Tutto il contrario, con un ingestibile confronto tra percezioni personali, reportage di percezioni altrui, confronti bislacchi e qualche dato affidabile.
In ogni caso a cena tenetevi sulla linea sobria, facendo riferimento ai fondamentali della teoria. Soprattutto per la questione dei prezzi e per quella delle presenze, alle quali si potrebbe dedicare un minimo di spiegazione. I prezzi fanno parte delle scelte imprenditoriali. Provare ad alzarli contando sul mantenimento di un buon livello di domanda non è per forza un errore (e potrebbe essere un successo anche avere meno presenze a fronte di un aumento dei prezzi da cui derivi una crescita del fatturato). È il mercato poi a dire se il tentativo è riuscito o no. Non conta la qualità astratta dei servizi (se il lettino è nuovo o se l’ombrellone è più o meno ampio), contano le scelte dei clienti. Se qualche gestore ha esagerato con i prezzi, i clienti si saranno spostati o avranno rinunciato alle vacanze estive per farne in stagioni diverse, per non farle, per andare altrove (la famosa montagna) o per fare un corso di tiro con l’arco. Non ne abbiamo idea, forse solo l’Istat può avere lo sguardo abbastanza ampio sulle statistiche nazionali per saper legare queste diverse scelte e trarne un senso complessivo. Ma lo farà a tempo debito, necessariamente, quando le polemiche saranno spente dal clima autunnale
Le tre "cose" principali
Fatto#1
A JD Vance il compito di fare quello che abbandona l’Ucraina. All’Ue il compito opposto, la Turchia, il mediatore (forse) necessario.
Fatto #2
Negli Stati Uniti l’inflazione rallenta e Trump parte con la faccia cattiva all’attacco del presidente della Fed. E ha una lista di nomi per sostituirlo. E gli studi (di fonte democratica) sul super incremento di ricchezza per Trump e familiari.
Fatto #3
I trumpiani vorrebbero militarizzare le città americane per anni, togliendo potere alle autorità e locali e preparando il terreno per un possibile uso repressivo delle forze armate. È la principale minaccia a costituzione e stato di diritto negli Stati Uniti.
Oggi in pillole
- L’Egitto avrebbe preparato le forze palestinesi per metterle in grado di sostituirsi ad Hamas a Gaza;
- il fondo sovrano norvegese non investe più in aziende israeliane;
- il trumpismo risveglia l’Europa;
- l’ignoto di Garlasco era solo un errore di rilevamento;
- Qui gli ombrelloni, in Germania la Nutella (dibattiti sui prezzi);
- un pianeta che nasce.


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A cena su Marte
