I silenzi di Musk dopo la lite con Trump

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Come muoversi nel vuoto creato da Donald Trump sulla scena internazionale e quali opportunità ha l’Europa.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Elon Musk silenzioso da alcune ore e almeno fino alla metà pomeriggio di oggi ora italiana sulla sua piattaforma (da cui peschiamo allegramente per le nostre conversazioni a cena) e questo è già un segnale, dopo il diluvio di insulti e accuse a Trump di ieri. C’è stato un tentativo di rappacificazione tra i due, avviato da terzi, se non altro per evitare che i danni reciproci superassero il livello sopportabile. Ma non se ne conoscono gli esiti. E Trump vende la Tesla acquistata con orgogliosa sicurezza. Mentre Musk a tutto può pensare fuorché a fondare un partito e per di più di centro, un centrista pazzoide non serve proprio al mondo. E gli ucraini provano a spiegare con una congettura implicita il rapporto positivo tra Trump e la Russia alla luce delle affermazioni di Musk. 

Fatto #2

La situazione sul campo, con i piccoli progressi delle forze russe. 

Fatto #3

Occupazione su e un po’ di crescita per l’Italia secondo l’Istat (un po’ più di quanto previsto da altri centri studi).

Oggi in pillole

• I giovani di Forza Italia fanno notizia (e creano ponti politici), anche per le legittime e fondate critiche ai sostenitori di Vannacci.

• Cosa c’è in ballo nelle elezioni dei paesi democratici da qui in avanti.

• I danni trumpiani alla sanità proseguono con ritmo quotidiano.

• La storia del DDay non è quella raccontata da Trump a Friedrich Merz.

• In caso di promozione arriverebbe il record francese e forse mondiale di fine precoce delle scuole superiori (normalmente questo titolo si prende al terzo anno di liceo).

• Il ritiro di Lorenzo Musetti (partito bene) e Carlos Alcaraz primo finalista a Parigi.