Di cosa parlare a cena stasera

I movimenti russi al confine con la Finlandia

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!


  

Qui cominciammo a segnalare i movimenti militari sospetti, indicati non da informazioni riservate ma da rilevazioni fornite da fonti aperte, con cui la Russia preparava l’attacco all’Ucraina. Ora si vede qualcosa di simile nelle zone a ridosso del confine con la Finlandia. Con, ovviamente, una capacità di risposta ben diversa e ben maggiore rispetto ad attacchi da parte russa.

Ne ha parlato per primo il New York Times, attirando grande attenzione dalla stampa finlandese.

 
Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito, ripeschiamo Donald Trump post telefonata con Vladimir Putin per provare a rileggere ciò che ha scritto e magari riuscire a trovare qualche sviluppo logico, ma non è facile.

 

Più comprensibili gli sviluppi indicati da Volodymyr Zelensky, che rimarca il suo stretto rapporto con la Germania di Friedrich Merz.

  

Fatto #2

C’è un accordo mondiale per la preparazione comune e le strategie da condividere di fronte a nuove pandemie. In Italia si scateneranno i complottisti dicendo che ora i lockdown arriveranno con una semplice comunicazione dall’estero. Ovviamente non è vero.

 

Ecco che a credere un po’ a quel complottismo è proprio l’Italia, che all’assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità sceglie l’astensione sull’accordo pandemico mondiale. Una piccola furbata, si direbbe, una posizione da free rider, cioè, secondo la definizione degli economisti, la posizione di chi beneficia di azioni e comportamenti altrui senza concorrere allo sforzo politico, regolatorio ed economico.

  

Fatto #3

Keir Starmer ha promosso e difeso l’accordo con l’Ue per superare gli incagli assurdi della Brexit.

 

Ma poi ha lanciato il suo paese in una forte iniziativa contro Israele, fermando l’accordo di libero scambio tra i due paesi e convocando l’ambasciatore israeliano per trasmettere la richiesta di fermare immediatamente la guerra contro Hamas a Gaza.

 

Con Uk ci sono anche Francia e Canada.

 

Israele risponde con durezza, ricordando che il mandato britannico sul suo territorio è scaduto 77 anni fa e facendo notare come la decisione dei tre paesi contro Israele sia stata lodata e apprezzata pubblicamente da Hamas, non proprio un buon compagno di strada

  

Oggi in pillole