Di cosa parlare a cena stasera
C'è vita oltre il grande nulla estivo
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Governo e maggioranza battono qualche colpo. E mostrano capacità di riprendere l’iniziativa dopo gli sballottolamenti estivi, dalla vicenda Sangiuliano alle intemperanze di molti esponenti anche storici dei partiti, dalle spinte laterali di Forza Italia alla situazione giudiziaria di Matteo Salvini. Ecco, dopo tutto questo e tanto altro, grazie all’economia e all’Europa (non proprio i terreni su cui avremmo scommesso che si sarebbe espressa la forza del governo Meloni) riprende per il governo la possibilità di avviare riforme, indicare prospettive, gestire rapporti europei e internazionali stando dalla parte da cui si può influire. Il piano strutturale di bilancio obbliga ad avere progetti di medio-lungo termine e a elencare le riforme principali, inserendo tutto nel quadro della compatibilità dei conti pubblici. La prospettiva della piena durata della legislatura prende credibilità se vista con riferimento al piano. E conta un po’ anche che il ministro Giancarlo Giorgetti abbia tracciato la fase della correzione più dura dei conti con scadenza al 2026, con la possibilità di darsi spazio per una manovra più espansiva e più simpatica agli elettori nell’anno della scadenza elettorale per le prossime elezioni. Sull’Europa ha un certo peso che Raffaele Fitto si occuperà dei fondi di coesione e, assieme ad altri, del PNRR. Il cambiamento politico a Bruxelles segna un punto per il governo italiano, perché c’è una destra che, a differenza di altri paesi europei, riesce a guadagnare credibilità e a rendere possibili nuovi equilibri. Mentre un altro passo, non da meno, è quello che riguarda la Rai, con i leader della maggioranza a dichiarare uniti che qui finisce la trattativa più o meno nascosta con i pezzi dell’opposizione e si procederà prestissimo all’indicazione dei nomi per guidare la TV pubblica. Si griderà allo strappo, certo, ma è anche la fine del mercanteggiamento, che alla lunga avrebbe logorato più la maggioranza dell’opposizione. E arriva perfino la pace con Vincenzo De Luca.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Tutte le nuove facce dell’Ue, sotto la regia molto politica di Ursula von der Leyen, che ha inventato nuovi incarichi e ha saputo tenere in equilibrio le richieste dei paesi e quelle della (molto elastica) maggioranza parlamentare europea. Buona posizione a Bruxelles per Fitto. Tra i grandi progetti su cui l’Italia può far leva per avere un ruolo in Europa in testa c’è il piano Draghi. Oggi è stato presentato al parlamento europeo, spiegando che va molto oltre le pure questioni economiche, perché ne va della libertà dell’Europa. Chi è nemico del debito comune, ha detto Draghi, è nemico del progetto europeo.
Fatto #2
Il governo approva il piano strutturale di bilancio, con riforme e investimenti, e il ritorno del deficit sotto al 3% anticipato al 2026. La crescita media attesa per i prossimi anni è intorno all’1,5%, che è un obiettivo ragionevole con tendenza all’ottimismo. Passano anche le nuove regole per la riscossione, con l’attuazione di un altro pezzo della delega fiscale.
Fatto #3
Meta (Facebook e Instagram) blocca le attività russe sulle sue piattaforme e fa benissimo. Il passo era necessario per provare a fermare propaganda e infiltrazioni nel processo democratico.
Oggi in pillole
- I cercapersone che esplodono e colpiscono membri di Hezbollah, agenti libanesi e anche l’ambasciatore iraniano in Libano
- Oggi è il giorno della registrazione per il voto in Usa, con la possibilità di far notare la mobilitazione di ciascun partito
- In Ue comunque non vogliono Vannacci
- Ravvedimenti giudiziari operosi