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di cosa parlare stasera a cena

La visione dell'Ue su Kyiv e quella del governo italiano (malgrado Salvini)

Giuseppe De Filippi

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Non sarà il tema più importante del mondo e forse per chi risiede nelle città e non le vive per lavoro da esterno o da turista cambieranno poche cose, ma la pervicacia con cui la maggioranza sta tentando di danneggiare la mobilità urbana è degna di aprire le nostre chiacchiere a cena anche di fronte a ben maggiori sconvolgimenti mondiali. Lo segnala da giorni Andrea Giuricin: arrivano nuove regole che impediranno di fatto l’integrazione necessaria per il trasporto urbano portata dagli Ncc e dalla loro interazione con Uber. Il danno colpisce il turismo e quindi ricettività e commercio, i vantaggi non esistono (se non nella fantasia non proprio equilibrata della lobby tassinara). 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
La visione strategica dell’Ue impone l’aumento della capacità produttiva di armamenti e munizioni, girarci attorno non avrebbe senso. I gruppetti più o meno filo-russi verranno allo scoperto nei prossimi passaggi decisionali. Qualche idea nuova dagli Usa e dal fronte repubblicano non trumpiano (parlavamo a cena poche sere fa della visita di Lindsay Graham a Kyiv notando che avrebbe portato certamente sviluppi). Altra iniziativa di peso è l’uso degli interessi sui depositi russi e in generale sui profitti generati dai patrimoni attualmente congelati in Ue per finanziare l’acquisto di armi destinate all’Ucraina. Tra forti proteste russe vari esponenti dell’Ue hanno confermato il progetto e la sua legittimità

 

Fatto #2

Le scelte italiane (malgrado Salvini e la sua parte di Lega). Anzi, Meloni e Salvini oggi si sono mostrati amichevoli, chiacchieranti, gomito a gomito. Fino a dar luogo a cori poco consoni all’aula (ma era stata giudicata poco consona anche Meloni per essersi rivolta ad alcuni parlamentari come “ragazzi”).

 

Fatto #3
Il sindaco di Bari Decaro si prende la scena in difesa dell’autonomia della sua amministrazione e contro la commissione che dovrebbe stabilire se commissariarla per mafia. Il ministro Piantedosi si trincera dietro al fatto dovuto, ma l’impressione è che ci sia stato un errore politico o, come si dice adesso, di comunicazione, perché la decisione sembra avventata o, peggio, proterva. Per le immagini ci aiuta questo tweet di Alessia Morani

 

Oggi in pillole

 

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