Foto di Riccardo Antimiani, via Ansa 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Praticare l'atlantismo è una strada per la stabilità del nuovo governo

Giuseppe De Filippi

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A consultazioni in corso possiamo dire che il nuovo governo deve lavorare soprattutto sulla costruzione di una nuova stabilità politica. Le prove cui è sottoposta la maggioranza ancora prima che il governo nasca sono il segno delle difficoltà, certo, ma sono anche esperienze utili per capire quanto possa essere importante per Giorgia Meloni e la sua squadra la ricerca di elementi stabilizzanti e la creazione di una base di consenso parlamentare. Non si tratta di starsene prudenti e rintanati, ma, al contrario (come è successo già in questi giorni), di giocare d’attacco. L’Europa, una volta frequentata e conosciuta, può essere un contrappeso alle bizzarrie ancora molto presenti in maggioranza.

 

L’atlantismo praticato e non solo predicato è una strada per la stabilità interna e internazionale. L’economia gestita senza scivolate nel populismo, con un po’ di tempo a disposizione, diventa il principale luogo di costruzione di un consenso serio e motivato (aldilà della simpatia caduca legata ai cicli elettorali). La riflessione pubblica, e le decisioni conseguenti, sui diritti civili apre anche a forme di limitato ripensamento del loro ambito, certamente non facile nella società italiana, ma possibile. Insomma, si tratta, non andreottianamente, di durare per un po’ e poi l’inerzia sarà tale da stabilizzare la legislatura. Lo dicono, a Meloni, anche dall’Ucraina. Ovviamente può andare tutto anche a rovescio.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Le consultazioni

Fatto #2

Antonio Tajani osservato speciale in missione a Bruxelles, per tenere insieme la linea ufficiale di Forza Italia con quella dichiarata da Silvio Berlusconi nelle riunioni di partito e poi diffusa per vie misteriose e per mantenere l’accredito per sé stesso come possibile ministro degli esteri

Fatto #3

È durata di più la lattuga (è la battuta più diffusa nel Regno Unito sulla fine del governo di Liz Truss). Il suo bilancio. Ci riprova anche Boris Johnson (lo dice il Times) e Piers Morgan (che è molto simpatico a questa newsletter) sprona Rishi Sunak. Ma il punto più forte e chiaro è quello dei laburisti, con la richiesta di elezioni, vista anche come unico modo per interrompere la girandola impazzita (originale: revolving door of chaos) dei premier conservatori. La richiesta viene dal capo dell’opposizione, Keir Starmer. Tv tedesca senza censura (ascoltate, sono 13 secondi e fanno ridere)

 

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