DI COSA PARLARE STASERA A CENA

La goffa operazione simpatia di Giorgia Meloni

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il sospetto, anzi la certezza, è che ''Io sono Giorgia'', oltre a voler per sé in modo esclusivo il timore dell’affogamento, dia spazio a una memoria troppo creativa. Non tornano, palesemente, i conti, per almeno un paio d’anni, con quanto si legge nel libro venduto in tutte le librerie meno una, e a proposito di un episodio, non da poco, riguardante i mesi precedenti alla nascita della protagonista di ''Io sono Giorgia''. A meno che gli abortisti in qualche clinica compiacente, o le mammane col ferro da calza, proponessero, prima di interrompere la gravidanza, gli esami e l’assistenza psicologica, cosa che, però, non risulta da nessuna indicazione storica e che sarebbe stata il vero scoop del libro. Oggi ne parlava, più o meno parlava di questo, Giuliano Ferrara, per dire che le operazioni simpatia bisogna anche saperle fare e che, come per la pubblicità di successo, devono promuovere un prodotto con qualche qualità e non un riciclaggio fatto alla buona. Forse, proseguendo nelle nostre chiacchiere a cena col paragone fatto da Ferrara tra la vicenda di Liz Cheney e quella di Giorgia Meloni, il punto è che da quando si è bloccata la competizione politica tutto diventa possibile. Se la politica (intesa come confronto regolato per ottenere il potere) è morta, buttandoci in una notissima citazione, allora tutto è permesso. E, peggio, tutto è facile, anche riciclarsi in mezzo minuto o, terribile, rendersi simpatici. Allora, qui già detestiamo i simpatici abituali (anche perché parlano sempre loro e ci rovinerebbero la rubrica delle chiacchiere a cena), figuriamoci quelli che studiano da simpatici. Ora poi c’era un certo melonismo latente, e anche professato, nel servizio di Rai 2 in cui si metteva in ridicolo l’Ue, con argomenti degni della testata propagandistica russa Sputnik. Il Foglio propone un check, A proposito, guardate, ecco la parlamentare con cui i repubblicani americani hanno sostituito Liz Cheney.

 

Le tre ''cose'' principali

Fatto #1
Qualche riflessione sulle tendenze demografiche in Italia, Mario Draghi parla di natalità con il solito approccio che sfronda le impuntature polemiche e toglie di mezzo le fissazioni. Resta qualcosa di equilibrato e molto sensato.

Fatto #2
In Uk torna la preoccupazione per l’andamento della pandemia dopo un numero significativo di casi rilevati della cosiddetta variante indiana. E alcuni politici chiedono di tornare a un regime di restrizioni nella vita sociale. Poi, per dire che anche le campagne di vaccinazione sono processi in cui è sempre possibile cambiare in base a nuove necessità, ecco che tra le risposte alla nuova situazione in Uk c’è che ora si punta a vaccinare le fasce di età più basse, e in teoria ancora escluse, se residenti nelle zone del paese più a rischio di diffusione della variante indiana. Quindi un doppio elemento di flessibilità, l’età e la distribuzione geografica, con l’intento di andare a bloccare il virus proprio dove si sta diffondendo. E per dire che anche le acquisizioni sui comportamenti raccomandabili sono temporanee e rivedibili.

Fatto #3
Mentre in alcune parti del mondo si sta uscendo dalla pandemia, i numeri lo dicono con chiarezza, in altre la situazione va peggiorando e il ritmo della vaccinazione non è neppure rilevabile. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità mostrano che il 2021 vedrà più vittime del 2020. Un sindacato di medici in Giappone ha chiesto di rinviare di nuovo le Olimpiadi.

 

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