ANSA/MASSIMO PERCOSSI 

di cosa parlare stasera a cena

Marzo sarà il più crudele dei mesi. Coraggio

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Ne abbiamo già parlato a cena, ma, visto il tema, va trattato di nuovo, per rincuorarsi. E perché il sostegno psicologico e lo sforzo collettivo di tenuta nell’ultimo passaggio sono diventati la linea ufficiale del governo. Non c’è bisogno di ricordare ancora quali sono i tempi della campagna vaccinale. Lo sappiamo tutti e sappiamo anche che però, in questi giorni, è in corso una recrudescenza dei contagi. La consapevolezza di entrambi questi sviluppi non è però sufficiente, serve anche che sia tradotta in tenuta nell’immediato e in fiducia nel giro di un paio di mesi. Se febbraio è stato duro, marzo sarà durissimo. Si resiste solo ricevendo messaggi non banalmente rassicuranti ma in grado di farci capire che l’attesa per la soluzione è tollerabile.

Ieri vedevamo come i mercati si stanno posizionando verso la ripresa. Chi gestisce investimenti non ha doti magiche e sa, più o meno, quello che sappiamo tutti. Solo che deve ragionare in modo che ciò che sa si traduca immediatamente in scelte capaci di anticipare, anche di poco, gli sviluppi futuri. E tutto porta a pensare che le attività sociali e produttive e i consumi e la nostra vita di relazione sono sul punto di ripartire. Perché tutto sia chiaro e condiviso ora occorre una specie di discorso pubblico sull’efficienza. Visto che c’è un generale a capo della logistica vaccinale, chiamiamola così, servirebbe una specie di doppia operazione, con cui l’efficienza, l’organizzazione, la programmazione, chiamatela come volete, venga sì depoliticizzata ma anche demilitarizzata. L’aiuto del generale è gradito ma serve che la società italiana si mostri pronta a recepire un progetto comune, senza farne bandiera di partito (vedete poi che non conviene, come è successo alla Lega e anche a Forza Italia con i ripetuti tentativi di fare della sanità lombarda, in questo frangente, una bandiera politica e ricavandone pessime figure) e senza idolatrare la logistica con le stellette. La protezione civile in passato è stata la migliore interprete di questo approccio. Questa volta, purtroppo, è partita male perché una pandemia era un tipo di rischio su cui, obiettivamente, non era preparata. E oggi, a un anno dall’avvio del primo lockdown, possiamo dirlo. Poi ha recuperato terreno organizzativo e ora è tornata in grado di agire con piena capacità e il governo ha sancito questo risultato. Qui ci sta bene la foto di Sergio Mattarella allo Spallanzani per il vaccino, perché è uno spunto di conversazione a cena non c’è bisogno di dirlo.

  

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Come far fronte alla situazione pandemica in questo ultimo sforzo? Servono ancora regole e più restrittive delle attuali per qualche settimana. Come si dice in questi casi, sono decisioni che faranno discutere, e qui ci stiamo apposta.

     

Fatto #2

Ecco, per tirarsi su e guardare ai sacrifici con un po’ di fiducia, le aspettative in miglioramento per l’economia.

   

L’Ocse oggi ha diffuso le previsioni intermedie, una specie di primo assestamento delle stime sul 2021, lasciando però parte della questione aperta proprio a causa della campagna vaccinale, dalla cui rapidità dipende anche l’intensità della ripresa. Intanto i numeri attesi sono questi.

 

E il mondo stavolta verrà trascinato dalla turbocarica della ripartenza americana.

 

Intanto qui servono altri miliardi per sostenere il lavoro.

  

Fatto #3

Per le faccende vaccinali il botto di giornata è che anche Johnson & Johnson comincia a mettere le mani avanti sulle consegne, dicendo che forse verranno ridotte rispetto ai piani su cui i governi avevano cominciato a fare conto. Non bisogna indignarsi, invece bisogna capire che la filiera produttiva non è una cosina banale, specialmente per farmaci complessi. Però, acquisito questo fatto, bisogna anche essere prudenti negli annunci di scadenze e tempistica varia. Può essere utile qui una retrospettiva sui contratti europei.

  

Ieri parlavamo dell’avvertimento accorato da parte di una dirigente dell’Ema perché non si corra ad autorizzare e utilizzare il vaccino Sputnik V prima di aver ricevuto dalla Russia tutti i dati necessari. Non sembra che l’appello alla prudenza, fondato più che mai, sia stato recepito, almeno in Italia, dove, primi in Europa, dovrebbe essere avviata la produzione del vaccino russo.

  

Emmanuel Macron si appella alle famiglie francesi perché prenotino il vaccino per i loro anziani.

  

Oggi in pillole

  • Tra le altre cose Marta Cartabia, ministra della giustizia, dice che non bisogna buttare tutto il lavoro fatto da Alfonso Bonafede nella preparazione della riforma.
  • Che succede nei partiti? C’è questa specie di tregua elettorale o addirittura di tregua della politica spicciola in cui, invece, ha cittadinanza solo la politica alta. Che può essere anche fatta solo di questioni di schieramento, non c’è niente di male. Allora è più il centro-sinistra a fare notizia, perché una cosa che gira da qualche giorno – ne aveva scritto qualche giorno fa in alcuni tweet Luigi Marattin – fa pensare che si possa seguire uno schema fatto da due maxi raggruppamenti, uno più a sinistra e l’altro centrista. Si dice talmente tanto questa cosa da far pensare che non sia vera, o che non abbia prospettiva. Oggi sul Fatto l’hanno fatto teorizzare a Goffredo Bettini, salvo sapere poi da lui stesso che la teorizzazione e pure il colloquio citato erano completamente inventati. Insomma, se ne continuerà a parlare ma attenti alle bufale. Certamente nel Pd è il momento di riflessioni con prospettiva lontana, sembrerebbe quasi un passaggio fondativo, e potrebbe diventarlo davvero. Perché senza l’urlo quotidiano sui temi di governo, sottratti draghianamente al dibattito più becero, restano solo i grandi temi. Si è condannati alla progettualità e allora qui si parrà la vostra nobilitate per colorare un po’ ecco il circolo Pd di Nicola Zingaretti.
  • E pure le provocazioni volute, studiate, delle sardine contro il Pd finiscono per produrre, come si dice ora, anticorpi, reazioni, che un po’ risollevano (gli hanno detto che il Pd va non rinnovato ma rifatto da capo perché è un marchio tossico).
  • Il ritorno a scuola in Gran Bretagna.
  • E poi bisogna far tornare gli europei a muoversi, o almeno essere pronti appena (tra poco) sarà possibile.

  

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