Dalle consultazioni al meteo del weekend. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati da Giuseppe De Filippi

Nessun progresso dopo il secondo giro di consultazioni, dice il presidente Mattarella, e i retroscena tacciono almeno per un po' ma poi rilanciano.

 

Ovviamente, come avete letto, il presidente non si ferma alla constatazione dello stallo in cui ci troviamo. Chiede risposte e fa capire che lo scorrere del tempo non è neutrale.

 

E allora si vada avanti in qualche modo. Da parte grillina (doppiamente perché a dirlo è la capogruppo al senato Giulia Grillo) si propone, in disprezzo della scaramanzia, il governo del cambiamento (cioè la non fortunata formula indicata da Bersani dopo la non-vittoria). Ovvero un'opzione politicamente forte, che però, se fosse stata raggiungibile avrebbe dato almeno qualche notizia di sé durante i primi due giri di consultazioni. Non è successo, anzi, lo stallo sembra la condizione meno adatta a far nascere il governo del cambiamento. L'impressione è che si disegnino meravigliosi scenari governativi, con tutta la litania delle cose da fare per migliorare un sacco la vita delle persone, non per ottenere il risultato di far nascere il governo ma per avere un paradiso perduto o un paradiso negato da usare in campagna elettorale. Matteo Salvini dice che il governissimo (quello con tutti) lo facessero pure ma la Lega non entrerebbe, mentre a prevedere il governo non politicamente caratterizzato e esteso all'arco parlamentare è lo scafato Pierferdinando Casini.

 

La solerzia del comune di Roma nel coprire i murales a contenuto politico di attualità comincia a innervosire. Le critiche vanno dalla semplice e lineare osservazione che ben altre sono le urgenze della capitale, anche semplicemente nella tutela del decoro, e arrivano fino alla lotta alla censura  e alla difesa della libertà di espressione. Un'osservazione potrebbe essere utile nelle nostre cene, ed è di carattere estetico e anche filologico. Perché va bene, riprodurre un celebre dipinto di Caravaggio, che rappresentava una partita di carte con due bari in azione contro un giocatore, poteva avere un effetto immediato proprio a causa della notorietà dell'opera. Ma è anche vero che la street art appare sempre un po' povera di idee e quindi usa immagini (dipinti, fotografie) che sono nella nostra memoria immediata e le modifica per ottenere il suo effetto di comunicazione. L'arte, si direbbe, se ne va un po' a finir male. Siamo piuttosto in una citazione di citazione, nell'ambito del vignettismo, che per i suoi fini è autorizzato a piegare un'opera d'arte per strappare una risata. Nella posizione dei personaggi dell'originale caravaggesco l'ingannato sarebbe stato Silvio Berlusconi.

 

A cena è il momento giusto (o forse è troppo tardi) per interrogarsi sulla buccia degli ortaggi, rimuoverla o no? La questione è sollevata dal Washington Post

 

Com'è noto questa newsletter prende molto sul serio le notizie sul tempo in arrivo e allora non si può che sconsigliare, in vista del fine settimana, le gita al mare, basate sulla pretesa che ad aprile già sia tempo di spiagge e giri in barca. Evitate, ci sono tante cose divertenti e interessanti da fare al riparo dal vento, e comunque il tema a cena potrebbe emergere.