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Dalla flat tax secondo Padoan all'infortunio di Rafa Nadal. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti selezionati da Giuseppe De Filippi per sapere quello che succede nel mondo

Una domanda preventiva sulla campagna elettorale: ma hanno intenzione di andare avanti altri 40 giorni dicendo sempre ciascuno la sua stessa cosa e ripetendo le stesse parole? Il giornalismo, l'informazione, ne sarebbero le vere vittime. Quindi ben vengano oggi le battute, per fortuna anche un po' taglienti, del ministro Pier Carlo Padoan sulla flat tax (definita ironicamente come la fatina blu). Almeno così si porta un po' di vita tra le formule ripetute e si ragiona in modo più utile anche nel campo favorevole alla flat tax. L'Ansa mette a corredo una Gina Lollobrigida in versione fatata presa da Pinocchio.

 


 

A Davos è il giorno delle tensioni sul commercio internazionale, Donald Trump arriva preceduto dalla decisione con cui impone dazi su pannelli solari e lavatrici provenienti da produttori asiatici, un dispetto a cinesi, indiani e coreani (quelli amici, non gli altri). Quest'anno tra le nevi è l'indiano Narendra Modi a rispondergli male e a parlare da paladino del libero scambio, dopo l'exploit dell'anno scorso del presidente cinese Xi Jinping. Spunti di conversazione a palate, culture millenarie cui attingere per rapidi accenni, ma anche cliché in agguato. Per evitare errori stiamo sull'attualità e ricordiamo che Modi si presenta con dati di crescita particolarmente incoraggianti e l'attesa di andare anche più forte della Cina nel 2018. Numeri che, tra una cosa e l'altra, servono a confutare senza appello le tesi catastrofiche di Oxfam sulle condizioni dei poveri nel mondo. Ecco le parole del presidente indiano.

 


  

Rientra l'allarme tsunami in Alaska ma il terremoto è stato fortissimo. Qui c'è l'aggiornamento continuo della situazione fatto dalle autorità statunitensi di protezione civile

 

Tema di conversazione può essere anche la spaventosa eruzione, di fatto l'esplosione di una montagna, in Giappone, con una vittima, un militare impegnato in un corso di sci, e immagini di devastazione del tutto incongrue nello scenario di un resort di vacanze sciistiche.

 


 

Il 3 per cento che torna al centro della scena, tutti a parlare del 3 per cento e di altre percentuali. Usabile nelle conversazioni rilassate a cena dopo aver rapidamente sbrigato la pratica del deficit europeo. Sì oggi lo storico tetto all'indebitamento annuale deciso a Maastricht e confermato in tutti i trattati successivi ha diviso Berlusconi da Salvini: il primo rispettoso del limite, il secondo pronto a sacrificarlo per favorire, non si sa come, imprecisati interessi delle famiglie. Ma la confusione è alta, perché per la verità l'Italia avrebbe sottoscritto e pure costituzionalizzato limiti ben più stringenti. Infatti anche per fare il 2,6 per cento bisogna trattare e ottenere il permesso. Va bene, ma questa è roba noiosa. Per non essere scoccianti dal 3 per cento del deficit potrete buttarla via via in sondaggistica (con battutine sui partiti che si battono per arrivarci a quella percentuale) e poi in generale come proporzione auspicabile o no per varie cose della vita, con variazioni su cucina, cocktail, salute, attività varie. Un grammo di cultura con il Montale di "vissi al 5 per cento", mentre qualche "mister 5 per cento" ci riporta ai nomi dozzinali imposti dai giornalisti al tangentista di turno

 

Intanto Italo si avvia alla quotazione. Prima lo sforzo ulteriore dei soci, poi il ritorno agli utili, ora per i treni privati la possibilità di attingere al capitale borsistico per svilupparsi ulteriormente. Una storia che smentisce intanto chi aveva previsto, anzi dato per certa, la vendita delle attività ferroviarie private ai francesi subito dopo l'avvio. E smentisce anche chi sosteneva che non ci fosse spazio per due operatori. Anzi, stanno crescendo entrambi, ma ora differenziano le fonti di finanziamento, con FS molto forte sul mercato obbligazionario su cui ha strappato condizioni talmente buone fino al 2025 da non avere interesse al momento per il collocamento.

 


 

Rafa Nadal si ritira dagli open di Australia, ricordare la finale storica dell'anno scorso (in cui perse contro Roger Federer, proporre discussione su come sarà quella di quest'anno. Ricordare che Melbourne è una città piacevole e accogliente, con tanti italiani contenti della loro situazione, ed è una città di sportivi praticanti.

 


 

A cena in Italia si parla di cibo. Ecco uno spunto basic: anche in UK scrivono cose sensate sulla salsa di pomodoro.  dal Guardian.

 

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