La professoressa in pensione sgozzata in casa e i tronisti gay a Uomini e Donne

Redazione
Tutto il meglio e il peggio della cronaca nera e rosa dall’uomo che ha sparato all’ex compagna all'aumento delle coppie in cui lei è più vecchia.

    DELITTI



    Carmela Aparo, 64 anni. Residente in Brianza, dagli anni Ottanta aveva una tormentata relazione con Attilio Berlingeri, 56 anni, originario di Rosarno, vicino al clan calabrese degli “Zingari”, alle spalle condanne per traffico di droga e violenze, in cura per problemi psichiatrici. Nel 2015 l’aveva denunciato per lesioni e l’aveva lasciato. L’altra sera lui le diede appuntamento in un parcheggio a Seregno per un chiarimento,  ma ben presto scoppiò una lite e l’uomo, tirata fuori una Smith & Wesson, sparò due colpi nel petto dell’ex. Quindi prese dal portabagagli un’accetta e con quella colpì più volte la donna che rantolava.
    Sera di lunedì 29 agosto in un parcheggio a Seregno, in provincia di Monza.

     

    Gianna Del Gaudio, 63 anni. Originaria di Avellino, insegnante da poco in pensione, «sempre sorridente e disponibile», «benvoluta da tutti», appassionata di cucina, sposata con Antonio Tizzani, 68 anni, ex capostazione, due figli ormai adulti. La coppia, molto devota a Padre Pio, viveva a Seriate, grosso centro alle porte di Bergamo, da oltre trent’anni. Qualcuno li aveva soprannominati «i fidanzatini»: erano sempre insieme, lui percorreva anche quaranta chilometri per andare a prenderla all’uscita da scuola, lei dopo 37 anni di matrimonio scriveva ancora sotto le foto del marito su Facebook: «È bellissimo, il mio amore». E durante la festa per la pensione aveva precisato che era felice soprattutto perché così avrebbe potuto «trascorrere più tempo con la famiglia», in particolare coi nipotini avuti dal primogenito Paolo che abita a una ventina di metri dalla villetta dei genitori. Tornati mercoledì da un pellegrinaggio sui luoghi di Padre Pio, su Facebook lei aveva postato una foto del marito e la scritta: «Io e il mio amore siamo in albergo». Venerdì scorso la donna e il consorte cenarono con un figlio e la moglie. Quaranta minuti dopo la mezzanotte lei fu uccisa con una coltellata alla gola. Il marito ha raccontato agli inquirenti che si trovava al piano superiore della villetta a schiera affacciata sul parco comunale quando ha sentito gridare la moglie. È corso a controllare: la donna era a terra con la gola squarciata, e un uomo con un cappuccio in testa che stava frugando nel soggiorno si è subito dato alla fuga. Alcuni aspetti del suo racconto non convincono gli inquirenti, tanto che l’uomo è stato iscritto a piede libero nel registro degli indagati: atto dovuto, precisa il pm, per potere svolgere alcuni accertamenti.
    Notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto in una villetta a schiera in via Montecampione a Seriate, alle porte di Bergamo.

     

    Pompeo Piserchia, 34 anni. Di Foggia, pregiudicato, aveva per vicino di casa un Alberto Donato Riccio, 32 anni, anch’egli con precedenti penali, che l’altro giorno, inviperito perché a suo dire il Piserchia aveva parcheggiato male l’auto ostruendogli il passaggio, gli infilò un coltello nel torace e nell’inguine.
    Alle 20.30 di sabato 27 agosto in via San Giovanni Bosco, zona Candelaro, periferia di Foggia.

     

    SUICIDI


     

    T. A. 50 anni. Carabiniere in servizio a Este, nel padovano, stimato e benvoluto da tutti, separato, una figlia. Da qualche tempo era coinvolto in un processo a Rovigo per stalking e ingiurie nei confronti dell’ex convivente. Nel giugno 2009, al termine di una relazione iniziata nel 1994, aveva mandato alla donna una serie di sms che l’avevano convinta a denunciarlo. Mercoledì notte, in caserma, si puntò alla tempia la pistola d’ordinanza e fece fuoco.
    Notte di mercoledì 31 agosto nella caserma dei carabinieri di Este, Padova.

     

    Alberto Flores d’Arcais, 61 anni. Milanese, primario da dieci anni del reparto di Pediatria dell’ospedale di Legnano dopo aver lavorato per vent’anni al San Raffaele, pubblicato decine di studi, partecipato a missioni umanitarie a Baghdad nel 2001 e nel Sudest asiatico flagellato dallo tsunami all’inizio del 2005. Ai domiciliari da metà luglio con l’accusa di aver fatto sesso con diciotto bambine, si era sempre giurato innocente. L’altra mattina aprì una finestra di casa e si buttò di sotto. Volo di sei piani. Nessun biglietto.
    Alle sette di mattina di venerdì 2 settembre in via Belgirate a Milano.

     

    Alfonso Russo, 57 anni. Vigile di Pagani (Salerno), di recente si era separato dalla moglie e non si era mai ripreso dalla misteriosa morte del primogenito Francesco, trovato cadavere, nel febbraio 2011, in un dirupo sul valico di Chiunzi (nonostante si sia sempre parlato di suicidio, una versione ufficiale non c’è mai stata e in famiglia nessuno aveva mai creduto che il ragazzo si fosse tolto la vita). Lunedì sera andò al cimitero e portò al figlio un mazzo di fiori bianchi. Quindi, seduto sulla sua tomba, si coprì la testa con la giacca, si puntò alla tempia la pistola d’ordinanza e fece fuoco. Un biglietto: «Così potrò capire cosa ti è successo sul valico di Chiunzi».
    Sera di lunedì 29 agosto nel cimitero di Pagani (Salerno).

     

     

    AMORI


     

    TRONO Dal 12 settembre su Canale 5 a Uomini e donne ci sarà un tronista gay: Claudio Sona, 28 anni, di Verona, in tv per cercare un compagno. Maria De Filippi: «Questa scelta può essere d’aiuto per chi a casa ha ancora problemi con parenti e amici, per chi è vittima di bullismo e viene spregiativamente chiamato “frocio”».
    Silvia Fumarola, la Repubblica 2/9;

     

    MACRON Emmanuel Macron, 38 anni, ex ministro dell’Economia francese che punta all’Eliseo, è sposato con una donna di 25 anni più vecchia: Brigitte Trogneux, 63 anni, sua professoressa di francese al liceo e figlia di una ricca famiglia industriale. I due si conobbero ad Amiens, negli anni Novanta. Lui, sedicenne, alunno brillante e precoce. Lei, 41 anni, insegnante, sposata, madre di tre figli. Una passione travolgente e clandestina, finché le famiglie non scoprirono tutto, provocando massimo clamore in una piccola città di provincia. Il minorenne Macron, spedito a Parigi, ottenne il diploma con ottimi voti ma non dimenticò Brigitte. Qualche anno dopo, lei divorziò e andarono a vivere insieme. Macron ha cresciuto i figli di lei che nel frattempo è diventata anche nonna.
    Anais Ginori, la Repubblica 3/9;

     

    ETA’ L’istituto di statistica nazionale (Insee) ha pubblicato un rapporto sulla differenza d’età nelle coppie francesi, scoprendo che la proporzione di unioni in cui è la donna ad avere più anni sta aumentando: era del 16% all’inizio degli anni Duemila contro il 10% degli anni Sessanta. La differenza media d’età è di 2,5 anni, mentre solo nell’8% delle coppie supera i 10 anni.
    ibidem;

     

    SELFIE Huma Abedin, braccio destro di Hillary Clinton, ha annunciato la separazione dal marito Anthony Weiner, 51 anni, ex deputato democratico, ex candidato sindaco a New York, noto per l’abitudine di inviare selfie delle sue parti intime, via sms, alle ammiratrici. La decisione è arrivata dopo l’ennesimo scandalo. In una conversazione via Twitter con una quarantenne divorziata, riportata dal New York Post, Weiner – sdraiato sul letto in mutande – a un certo punto segnala l’arrivo di «qualcuno sul letto». È Jordan, il figlio avuto con Abedin 4 anni fa. Poi manda alla donna uno scatto con le mutande in evidenza, il figlio che dorme accanto. Huma, finora – anche in contrasto con le volontà dei Clinton – aveva scelto di difendere il marito e di stargli accanto nonostante gli scandali. Ma a poche settimane dalle elezioni ha fatto quello che in tanti si aspettavano da tempo: «Dopo attente e dolorose considerazioni e molto lavoro sul mio matrimonio ho deciso di separarmi da mio marito – ha dichiarato in un comunicato –. Anthony e io restiamo devoti nell’impegno di fare ciò che è meglio per nostro figlio, la luce della nostra vita. Durante questo momento difficilissimo chiedo rispetto per la nostra privacy».
    Serena Danna, Corriere della Sera; Federico Rampini, la Repubblica 30/8;

     

    INCONTRI Il fotografo Oliviero Toscani e sua moglie Kirsti Moseng, ex modella, stanno insieme da quarant’anni. Hanno tre figli e presto il terzo nipotino (che per lui sarà il tredicesimo). Su come è incominciata i ricordi un poco divergono. Lei sostiene di averlo conosciuto a Parigi, fama di macho, due volte divorziato con già tre figli. «Siamo andati a Venezia per delle foto e la mia collega Vibeke mi dice: stai attenta, perché he likes you. Me lo dicevano tutti di stare attenta, e per un po’ lo sono stata. Soltanto per due, tre settimane, però: ero già innamorata al cento per cento. Quando ho detto a mia madre di essermi fidanzata con un fotografo italiano pluridivorziato, si è limitata a commentare: evidentemente è quello che ti meriti». Lui nega che sia andata così. «Il tutto è successo a Milano. Ho visto Kirsti sulla copertina di Vogue Italia e ho detto alla mia ragazza di allora: questa sarà mia moglie. Poi per il servizio che dovevo fare a Venezia ho chiamato l’agenzia di Riccardo Gay pregandolo di mandarmi qualche modella, compresa “quella che c’è in copertina di Vogue”. Arriva lei in salopette di jeans, maglietta bianca e bandana rossa al collo. In sua presenza tiro su il telefono e chiamo Riccardo per dirgli che volevo una modella, non una contadina. Lei non si scompone, prende il suo book e se ne va. Appena è fuori dalla stanza mi precipito a richiamare Riccardo per confermarla. Poi la sua agente francese mi ha quasi minacciato: giù le mani da Kirsti, è una ragazza seria e comunque non riuscirai a portartela a letto. Ho scommesso contro cinquecento franchi e, come è noto, li ho vinti».
    Isabella Bossi Fedrigotti, Corriere della Sera 2/9;

     

    CRETINA Toscani dice che la moglie è la persona più buona che abbia mai conosciuto, a volte «perfino cretina», impossibile da coinvolgere in una litigata.
    ibidem;

     

    SBERLE «Qualche sberla dalle donne l’ho presa. Date, mai. Mi dà fastidio solo l’idea. Mio padre e mia madre litigavano anche furiosamente, ma lui non ha mai alzato le mani».
    Alessio Boni a Enrica Brocardo, Vanity Fair 31/8;