Antonella Lualdi nel film "Cornache di poveri amanti"

Nella Nazionale femminile iraniana ci sono otto maschi. La vestaglia di Antonella Lualdi

Redazione

    DELITTI

    Ishrak Amine, 21 anni. Marocchina, studentessa all’università di Verona dove frequentava la facoltà di lingue, viveva in una villetta a schiera a Mesola (Ferrara) col padre Mohammed, 50 anni, autista di camion di un ditta ittica di Chioggia e con la mamma Zachya, 49 anni, casalinga, che una ventina di giorni fa era tornata a Casablanca per far visita agli anziani genitori e prima di partire aveva chiesto la separazione, lasciando il marito nella disperazione più cupa. Nella notte tra sabato e domenica l’uomo prese la sua pistola calibro 22, sparò un colpo al petto della figlia, e subito dopo si puntò l’arma in bocca e fece fuoco. I cadaveri, trovati lunedì da un parente.
    Notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre in una villetta a schiera in via Alfonso d’Este 1 a Mesola, Ferrara.

     

    Chiara Capone, 75 anni. Di Afragola (Napoli), madre di sette figli, martedì 6 ottobre andò a prelevare in banca i centomila euro che in famiglia volevano tutti, tanto che la polizia più volte era dovuta intervenire per sedare liti. La Capone intendeva spenderli per ristrutturare la palazzina in cui viveva, «così nessuno litigherà più». Quella notte, la prima in cui dormiva da sola, nel suo appartamento al primo piano, perché il marito era ricoverato in ospedale, qualcuno forzò la porta, la legò, la imbavagliò, la riempì di botte finché non smise di respirare, poi frugò ovunque in cerca dei soldi, li trovò, e scappò via.
    Notte di martedì 6 ottobre ad Afragola, provincia di Milano.

     

    Giordana Di Stefano, 20 anni. Di Nicolosi (Catania), alta, bella, socievole, piena di amici, appassionata di danza spagnola, madre di una bambina di quattro anni avuta dall’ex convivente Luca Priolo, 24 anni, disoccupato, il sogno di andare a vivere a New York. Costui, da quando lei l’aveva lasciato, aveva preso a perseguitarla – la pedinava, la minacciava, una notte le era persino piombato in casa forzando una finestra - e s’era beccato una denuncia per stalking. L’altra sera la Di Stefano, lasciata la piccola alla madre, cenò in pizzeria con gli amici. Poi, chiamata al telefono da Priolo, accettò di incontrarlo in compagnia di un suo cugino. Sembrava una conversazione pacata tanto che dopo quarantacinque minuti, alla richiesta di essere lasciati soli, Giordana non si oppose e il cugino andò via. I due continuarono a discutere nell’Audi di lei, vicino a una pineta, anche dell’affidamento della bimba alla madre, lui si disse disponibile a non opporsi purché lei avesse ritirato la denuncia per stalking (dovevano incontrarsi in tribunale il giorno dopo): «Per un posto di guardia giurata, altrimenti non mi danno il porto d’armi». Il confronto si fece sempre più accesso finché lui, tirato fuori un coltello da caccia, le infilò la lama più di trenta volte alla gola, all’addome, alle spalle. Quindi scappò via. La sera dopo vagava imbambolato su un binario della stazione centrale di Milano in attesa di un treno per Lugano quando i carabinieri, con un foto segnaletica in mano, lo chiamarono per nome: «Sì, sono io. Portatemi via». Poi scoppiò in lacrime e si lasciò ammanettare: «Io l’amavo ancora, lei non mi voleva più. Avevo paura di perdere la bambina».
    Notte di martedì 6 ottobre in una stradina vicino alla pineta di Nicolosi, alle falde dell’Etna.

     

    Loredano Maranini, 72 anni. Pensionato di Perugia, domenica pomeriggio passeggiava vicino casa sua quando un marocchino di 37 anni fece per sfilargli il borsello. Lui provò a reagire ma cadde in terra sbattendo violentemente la testa sull’asfalto.
    Verso le 16.30 di domenica 4 ottobre in via della Pallotta a Perugia.

     

    Bruno Petrone e Luigi Tedeschi, 53 e 51 anni. Napoletani di Secondigliano e del rione Sanità, facevano rapine da quando erano ragazzini. L’altra mattina adocchiarono il gioielliere C.S., 68 anni, che prelevava cinquemila euro in banca. Lo seguirono in motorino, l’uomo a bordo della sua auto raggiunse un capannone dove un parente ha un deposito di detersivi, e quando parcheggiò nel piazzale e uscì Tedeschi gli si avvicinò puntandogli una pistola giocattolo e si fece consegnare il denaro. Appena Tedeschi si infilò i soldi in tasca, il gioielliere estrasse la sua pistola a prese a sparare, anche su quello rimasto in sella alla moto, uccidendo tutti e due.
    A mezzogiorno di mercoledì 7 ottobre a Ercolano, Napoli.

     

    SUICIDI

     

    Un uomo di 39 anni. Laureato in Giurisprudenza, impiegato delle Poste, da poco assunto con contratto a tempo indeterminato, a detta di tutti «sereno e tranquillo», l’altro pomeriggio, dopo le 17, si sedette a cavalcioni della finestra del suo ufficio e dopo aver riflettuto qualche istante si buttò di sotto, andando a schiantarsi, dopo un volo di dodici piani, tra centinaia di impiegati che in quel momento stavano uscendo dal palazzo. Nessun biglietto.
    Poco dopo le 17 di mercoledì 7 ottobre nella sede centrale delle Poste in viale Europa, zona Eur, Roma.

     

    AMORI

     

    IRAN/1 La scorsa settimana un funzionario iraniano ha denunciato la presenza di otto uomini nella nazionale femminile. La Federcalcio, che ufficialmente tace, avrebbe ordinato di condurre una serie di esami per verificare il sesso delle giocatrici. Le otto sospettate non sarebbero uomini decisi a barare, ma transgender che non hanno ancora portato a compimento il cambio di sesso. Tema delicatissimo, visto che l’operazione in Iran non sempre è questione di libero arbitrio: l’omosessualità è punita nelle migliore delle ipotesi a colpi di frusta, nella peggiore con l’impiccagione. Le giocatrici iraniane sono costrette a indossare una divisa che lascia scoperto solo il volto, e rende così più difficile smascherare eventuali inganni. Non è la prima volta che sospetti simili toccano la nazionale: lo scorso anno si era parlato di quattro giocatrici-uomini, e le autorità avevano condotto dei test a sorpresa in tutto il campionato. Come nel 2010, primo caso conosciuto (Andrea Luchetta, La Gazzetta dello Sport 8/10).

     

    IRAN/2 Il regime iraniano, talmente sessuofobo da vietare l’ingresso allo stadio alle donne, per impedire che possano vedere in pantaloncini un uomo diverso dal marito (ibidem).

     

    MELANIA Melania Knauss, ex modella nata in Slovenia 45 anni fa, studi di architettura a Lubiana, creatrice di gioielli, moglie di Donald Trump e possibile first lady degli Stati Uniti. Figlia di un commerciante di auto, attirò l’attenzione del fotografo Stane Jerko mentre frequentava l’università. Furono quelle prime foto in cui appariva alquanto paffutella, truccata e abbigliata stile Madonna, che le fecero firmare un contratto con un agenzia milanese e la lanciarono nel mondo delle sfilate di moda. Non raggiunse mai il rango di top model, ma nel 2000 apparve tutta nuda sulle pagine dell’edizione britannica di GQ. Quello stesso anno il New York Post scrisse che durante un volo aveva confidato a Howard Stern che «lei e Donald Trump facevano sesso meravigliosamente almeno una volta al giorno». I due si sposarono nel 2005 nella Chiesa Episcopale di Palm Beach e il ricevimento ebbe luogo nel Mar-a-Lago Club di proprietà di Donald Trump. La sposa indossava un abito di Christian Dior costato oltre 100.000 dollari. Tra gli ospiti Katie Couric, Heidi Klum, Shaquille O’Neal e tutto il gotha del Partito Repubblicano oltre ai coniugi Clinton, la cui presenza – rivelò Trump – gli era costata un occhio della testa (Carlo Antonio Biscotto, Il Fatto Quotidiano 7/10).

     

    VESTAGLIA Antonella Lualdi oggi pensa che non avrebbe mai dovuto lasciare il compagno di una vita Franco Interlenghi (morto lo scorso settembre), da cui ha avuto la figlia Antonellina: «Quando ci sono dei problemi e ci si lascia forse è giusto farlo: perché, trascinandole, le cose peggiorano. Ma se fossimo stati più maturi, meno testardi, ci saremmo impegnati a risolverli». Racconta che quando qualche anno fa tornò da lui «per restare», l’attore «all’inizio era incredulo. Del resto anche lui ha avuto altri amori: nella sua stanza ci sono foto di donne bellissime. Ma, tornata a casa, mi sono ritrovata come se non fosse passato tutto quel tempo: la mia roba era tutta al suo posto, la pelliccia che mi aveva regalato era nell’armadio, anche se rovinata dal tempo. Quando sono andata via, Franco ha voluto che non portassi via niente di quello che mi aveva regalato. Ma ho ritrovato tutto perché non ha permesso a nessun’altra di indossare le mie cose. Perfino la mia vestaglia era ancora appesa nel bagno» (Vivi Zizzo, Chi 7/10).

     

    LEGGI Nel Regno Unito una legge del 2014 vieta alcuni atti sessuali specifici nei video porno: per esempio, non si potrebbe vedere una donna che raggiunge l’orgasmo. Sempre in Gran Bretagna è illegale fare sesso su una motocicletta parcheggiata. In Russia una persona si identifica come transessuale – o se il governo la identifica come tale – è considerata malata di mente e per questo non può avere la patente di guida. In Svezia è consentito girare in topless ma è illegale farsi una foto a seno nudo (Dagospia 7/10).

     

    MAX È rottura, dopo dodici anni d’amore e due figli (Ines Angelica, nata nel 2009 e Leon Alexandre, nato nel 2010), tra Max Biaggi ed Eleonora Pedron. A renderlo noto è stato lo stesso pilota, con un post su Twitter. «È difficile dirlo, ma è finita. Con Ele ci sono stati momenti difficili, abbiamo provato a recuperare ma alla lunga non è stato possibile» (Gazzetta.it 29/9).

     

    MARGAY Quando la femmina di margay (un felino, cugino piccolo dell’ocelot) entra in calore, ogni 32-36 giorni, il maschio si fa vivo e resta nei paraggi per pochi giorni, durante i quali mette in atto ripetuti accoppiamenti della durata di circa un minuto. Poi sparisce. Se fecondata, dopo circa due mesi e mezzo la femmina darà alla luce un piccolo, raramente due (Patricia Edmonds, National Geographic ottobre 2015).