Il pazzo che ha ucciso la madre a sediate e gli acronimi del sexting

Redazione
Tutti il meglio della cronaca nera e rosa della scorsa settimana dal sedicenne che s’è sparato con la pistola del padre all'Andrea Agnelli innamorato. E un avvertimento:  e vi scrivono "GNOC" vuol dire che vi vogliono vedere nudi.

    DELITTI


     

    Anna De Martino, 85 anni. Di Pagani (Salerno), vedova, affetta da gravi problemi motori, «bravissima persona», viveva col figlio Aniello Giordano, 52 anni, in cura da anni per disturbi psichici. L’altra mattina l’uomo, dopo aver portato il caffè alla mamma, prese a sbrigare con lei le faccende di casa ma d’un tratto per qualche sciocchezza tra i due scoppiò una lite e allora lui, afferrata una sedia, gliela suonò sulla testa fino a sfondarle il cranio. Quindi, tutto confuso, gli abiti sporchi di sangue, prese a vagare sotto casa, dove fu poi arrestato dai carabinieri.
    Verso le 10 di lunedì 21 settembre in un appartamento in via Striano nel centro di Pagani, Salerno.

     

    Pasquale Guarino, 56 anni. Casertano, commerciante di pesche, sposato, due figli, «brava persona, gran lavoratore, marito affettuoso e padre esemplare», una passione per i cani e per i viaggi. L’altro giorno, dopo aver venduto al mercato di Maddaloni, per tremila euro, un carico di frutta, raggiunse in camion la contrada Mangiabove, a San Tammaro, dove aveva un appezzamento di terra. Lo seguivano, in auto, tre balordi che appena lo videro scendere dal camion gli saltarono addosso chiedendogli i soldi. Lui provò a resistere e quelli allora gli spararono tre colpi di pistola di cui uno, centrandolo al torace, gli perforò un polmone. Subito dopo, senza neanche prendere il denaro, gli assassini scapparono via.
    Dopo le 17 di mercoledì 23 settembre nei campi tra San Tammaro e Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta.

     

    Singh Jagjit, 29 anni. Indiano, operaio, viveva a Condofuri (Reggio Calabria) in una casa che divideva col connazionale Singh Sharanjit, 33 anni. Costui, convinto che l’amico avesse una tresca con la moglie, l’altra notte prese un coltello da cucina, entrò in camera sua, lo trovò che dormiva beato, gli si avvicinò in punta dei piedi e gli infilò la lama più volte nella pancia.
    Notte tra lunedì 21 e martedì 22 settembre in una casa a Condofuri (Reggio Calabria).

     

    Sebastiano Liottasio, 93 anni. Di Priolo (Siracusa), viveva da solo. L’altra notte nella sua casa si intrufolarono Francesco Garofalo, 26 anni e Angelo Sferrazzo, 42. L’anziano si svegliò e quelli allora, afferrato un ferro da stiro, glielo suonarono sulla testa e sul volto finché non crollò in terra in una pozza di sangue. Quindi frugarono ovunque, trovarono pochi euro, se li ficcarono in tasca e scapparono via.
    Lunedì 21 settembre in una casa nel centro di Priolo, Siracusa.

     

    Mamoudou Sare, 37 anni. Originario del Burkina Faso, bracciante nel Foggiano, l’altra sera percorreva su una Fiat Uno bianca, con l’amico Adam Kadago e un altro connazionale, la statale 17 del Tavoliere. A un certo punto i tre, avendo visto ai bordi della strada, a portata di mano, della frutta matura, fermarono l’auto, diedero un’occhiata in giro per accertarsi che non vi fosse nessuno, e presero qualche grappolo d’uva, un paio di chili di pomodori, un ciuffo d’insalata, qualche melone. D’un tratto i proprietari dell’azienda agricola, Ferdinando Piacente e suo figlio Raffaele, 65 e 27 anni, il papà armato di fucile, piombarono lì, ne nacque un litigio, spintoni e mani in faccia, un po’ di sangue dal naso di Raffaele, e papà Ferdinando sparò un colpo in aria, che spaventò i tre inducendoli a scappare. A quel punto i Piacente montarono sul loro Suv, inseguirono la Uno, quello che aveva il fucile sparò: mirò a una ruota e la colpì. L’auto degli africani dovette fermarsi, i tre scesero e, non si sa perché, dal fucile di Ferdinando Piacente partirono altri tre colpi. Due, uno alla spalla e uno a un braccio, ammazzarono Mamoudou Sare. L’altro ferì gravemente Adam Kadago. Il terzo ragazzo scappò per i campi, strisciando, e chiamò i soccorsi. I Piacente, arrestati con le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio.
    Sera di lunedì 21 settembre sulla statale 17, tra Foggia e Lucera.

     

    Biagio Zanni, 34 anni. Di Trani, commercialista, l’altra notte camminava vicino al porto in una zona piena di locali quando davanti a un bar vide una decina di ragazzini che facevano a botte e si tiravano cocci di bottiglia. Si mise in mezzo per tentare di fermarli ma uno di quelli gli infilò un coltello due volte nella pancia. Morto in ospedale dopo un giorno d’agonia.
    Notte di sabato 19 settembre nella zona del porto di Trani in prossimità di piazza Quercia.

     

     

    SUICIDI

    Un ragazzo di 16 anni. Residente a San Giovanni di Ostellato (Ferrara), studente, figlio di un carabiniere in congedo, dieci anni fa aveva perso la mamma, morta di cancro. A detta dei parenti «allegro, benvoluto da tutti», l’altra sera uscì con un amico e appena rientrato a casa, dopo aver scritto un sms alla sorella e all’ex fidanzata per fargli sapere che si sarebbe ucciso, cercò la pistola del padre, la trovò, se la puntò alla tempia, e fece fuoco.
    Alle 21 di lunedì 21 settembre a San Giovanni di Ostellato, provincia di Ferrara.

     

     

    AMORI


     

    FAMIGLIA Il settimanale Chi ha scritto che Andrea Agnelli e sua moglie Emma Winter sono in crisi e da tre mesi non si fanno più vedere insieme. I due si sono sposati nel 2005 presso la chiesa di San Pietro in Vincoli a Villar Perosa, e hanno due figli, Baya e Giacomo. In realtà una foto postata il 27 agosto sul profilo Twitter di lei sembra smentire la crisi: si vede la coppia teneramente abbracciata, per i dieci anni del matrimonio, e la scritta: «To the father of my children and the love of my life». Comunque il settimanale Chi insiste, descrivendo Andrea Agnelli in solitudine, e alle prese con un trasloco: ha lasciato la casa in cui viveva per trasferirsi in un nuovo appartamento. Agnelli e Winter si erano conosciuti quando lavoravano presso la Philip Morris International di Losanna, in Svizzera. E proprio in Philip Morris Andrea Agnelli ritrovò un suo grande amico d’infanzia, che aveva perso di vista nel frattempo: Francesco Calvo. Allora i rapporti si rinsaldarono e quando Agnelli entrò nella Juve volle a tutti i costi portare con sé l’amico, facendolo responsabile area commerciale e marketing della squadra. Le indiscrezioni adesso dicono che Andrea Agnelli sia innamorato di Deniz Akalin, la bellissima moglie turca di Calvo. Quindi proprio per questo motivo sta finendo il matrimonio con la Winter. Ad alimentare i sospetti, le dimissioni date da Calvo, che starebbe anche meditando di trasferirsi a Barcellona. Giovedì scorso Dagospia ha pubblicato un flash: «John Elkann asfalta il cugino Andrea Agnelli. Lo scippo della moglie di un proprio dipendente, con conseguente rottura matrimoniale (la consorte del presidente dalla Juve gode della comunione dei beni), non appartiene allo stile della nostra famiglia».

     

    SEXTING Uno studio di Relate, Marriage Care and Relationships Scotland (su 6mila persone) ha scoperto che il 50% di chi ha meno di 35 anni fa uso di sexting, cioè spedisce via email, sms o altro, messaggi e foto espliciti. Si fa sexting più tra fidanzati (49%) che tra sposati (29%), più tra amanti e meno tra mariti e mogli (ma una coppia su 5 continua anche dopo 15 anni di matrimonio). Secondo un sondaggio McAfee, il 49% della fascia 45-54 anni riceve contenuti a sfondo sexy. Secondo il Global Sex Survey si fa sexting tra le sette e le dieci volte alla settimana. Conferma la ricerca della Drexel University di Philadelphia: degli 870 volontari (18-82 anni) l’88% ha mandato o ricevuto messaggi e foto sexy. Sette su dieci dichiarano che il sexting ha rafforzato il legame di coppia.
    Roselina Salemi, D – la Repubblica 19/9

     

    XOXO Acronimi in uso tra chi fa sexting: TC300, cioè “300 Thread Count sheets just washed”, è un invito a infilarsi tra lenzuola fresche di bucato; FDMCCV sta per “fai di me ciò che vuoi); IWSN vuole dire “I want sex now”; CVD è “ci vediamo dopo”; OOM+ è “ora o mai più”. XOXO sta per baci e abbracci, MMIE “mi mandi in estasi”, SDG quando uno è “su di giri”. GNOC è una richiesta esplicita per quando si vuole una foto dell’altro, nudo: significa “get naked on camera”.
    ibidem

     

    CONVIVENZA Secondo i dati raccolti dal sito di dating Parship.com, meno di un terzo dei single sogna la convivenza o il matrimonio. Il 18% delle ragazze single vorrebbe essere fidanzata, ma non desidera condividere la casa. Invece solo l’8% degli uomini vuole mantenere l’indipendenza domestica.
    Chiara Lalli e Noemi Milani, D – la Repubblica 12/9

     

    SCUOLA In Danimarca hanno deciso che l’educazione sessuale da insegnare a scuola deve anche spiegare ai giovani che il fine del sesso è la procreazione, e che se si decide troppo tardi di avere figli le probabilità di metterli al mondo scendono, perché cala la fertilità. Il problema è che anche lì il tasso di natalità è calato e continua a calare: è di 1,9 bimbi per donna. Esperti indipendenti e governativi avvertono: una società, per assicurarsi il futuro, ha bisogno di un tasso d’incremento delle nascite di almeno 2,1 bambini per ogni donna.
    Andrea Tarquini, la Repubblica 24/9

     

    SCHERMO Sophia Loren dice di non aver baciato nessuno dei suoi colleghi attori: «Finzione. Sono solo finzione. Il nostro è un lavoro. Metti la manina in un certo modo e pare che... A meno che non ti innamori pazzamente del tuo partner, ma allora poi te lo sposi!». Forse sullo schermo il primo è stato Mastroianni. Altri baci: con Anthony Quinn: «No, è solo un trucco. Era un duro. Un po’, come dire, mexicano»; con Vittorio De Sica: «Ma figuriamoci, era come mio padre!»; con Cary Grant: «Vabbè, era Cary… Bacio a metà». Nella vita reale il primo bacio lo diede a un certo Manlio. Una volta raccontò: «A Pozzuoli mi piaceva un ragazzo di diciassette anni. Un giorno andammo a fare una passeggiata in direzione di Bagnoli, sulla strada maestra. Lui, a un tratto, mi prese la mano, mi accorsi che aveva il fiato grosso e che gli occhi gli si erano fatti rossi. Così mi diede un bacio sulla bocca. Terrorizzata, lo piantai in asso e corsi via».
    Gian Antonio Stella, Sette 4/9