L'uomo che spara alla moglie prima di uccidersi e l'eccitazione della moglie di Will Smith

Redazione

    DELITTI


     

    Laura Arcaleni, 40 anni. Di Uppiano (Perugia), volontaria della Croce rossa, da qualche mese gestiva una comunità per il recupero di minori. Sposata con il poliziotto Yuri Nardi, 41 anni: da tempo la loro storia non funzionava, tanto che i due erano sul punto di separarsi. L’altra sera l’uomo scrisse un biglietto d’addio, poi aspettò la moglie in garage e quando lei arrivò, imbracciato un fucile a pompa, le sparò un colpo dritto in testa. Quindi si puntò l’arma alla gola e fece fuoco.

    Sera di venerdì 6 marzo in una villetta isolata a Uppiano, Città di Castello, Perugia.

     

    Antonio Capoluongo, 76 anni e sua figlia Ersilia, 48. Lui, ex finanziere, vedovo, malato terminale, di recente aveva perso un figlio, morto d’infarto. I due vivevano in una villetta su due piani con il fratello dell’uomo: Mario, 74 anni, muratore in pensione. E da qualche tempo ci litigavano proprio per la divisione di quella proprietà. L’altro giorno, durante l’ennesima discussione, l’ex muratore imbracciato il suo fucile sparò prima al fratello e poi alla nipote. Quindi uscì in strada, si puntò l’arma in petto e fece fuoco.

    Verso le 19 di lunedì 2 marzo in una villetta a San Cipriano d’Aversa (Caserta).

     

     

    SUICIDI


     

    Enrico Gaggion, 18 anni. Studente dell’ultimo anno dell’Itis Volterra di San Donà di Piave, solare e nel contempo solitario, su un braccio s’era fatto tatuare un lupo, l’animale che diceva di amare di più perché «si aggrega al branco, ma sa anche vivere da solo». Grande tifoso della Juve, andava spesso allo stadio con gli amici. In cura da qualche tempo per una brutta depressione, l’altra mattina, verso l’alba, scrisse un biglietto d’addio ai genitori Rino e Emanuela e alla sorella Elena, ai quali era legatissimo, legò una corda a una trave della sua camera da letto, l’altro capo se lo girò attorno al collo, e si lasciò penzolare. A trovarlo così fu il padre, che l’era andato a cercare perché Enrico, che s’alzava puntualmente alle sette per andare a scuola, non s’era fatto vivo in cucina per la colazione.

    All’alba di martedì 3 marzo in una casa a Levada, frazione di Ponte di Piave (Treviso).

     

    Guido Ghisolfi, 58 anni. Vicepresidente della Mossi & Ghisolfi, una multinazionale che produce plastica per le bottiglie di acqua minerale, nel 2013 ha fatturato oltre 2 miliardi di euro e ha 1.800 dipendenti in varie aziende sparse in tutto il mondo. Da tutti descritto come un imprenditore illuminato e lungimirante, attento alle questioni ecologiche, viveva nella sua città natale, Tortona. Appassionato di politica, finanziava Matteo Renzi fin dai tempi delle primarie, quando per sostenerlo aveva versato decine di migliaia di euro. Sposato con Ivana Tanzi, quattro figli: Andrea, 27 anni, Alessandra, 25, Alberto, 23 e Adelaide, 18. In cura da qualche tempo per una brutta depressione, l’altro giorno montò sulla sua Lexus, guidò fino a una zona di campagna, si fermò, si puntò un fucile in faccia e fece fuoco.

    Mercoledì 4 marzo nella campagna di Carbonara Scrivia, vicino Tortona, in provincia di Alessandria.

     

     

    AMORI


    Middle class - Il principe Carlo si è lamentato di non riuscire mai a vedere il nipotino George, perché sta sempre con i nonni materni. La signora Carole, madre di Kate Middleton, decide tutto: cosa e quando deve mangiare, quanto deve dormire. Anche il figlio William trascorre più tempo con i suoceri che con il padre. Carlo è preoccupato anche perché fra un mese nascerà il secondogenito della coppia e sicuramente seguirà lo stesso destino di George. Che la vita a casa Middleton sia troppo borghese è testimoniato anche dal fatto che due domestici (una cameriera e un giardiniere) hanno lasciato Anmer Hall, residenza di William e Kate, dicendo che lì l’organizzazione era troppo «middle class». I Middleton passano gran parte del loro tempo ad Anmer House, mentre William e Kate non vanno quasi mai a Highgrove, la residenza di Carlo nel Gloucestershire. Soprattutto evitano di incontrare Camilla, la più scandalizzata dalle continue ingerenze della suocera Carole.

    Vittorio Sabadin, La Stampa 6/3

     

    Voyer - Jada Pinkett, moglie di Will Smith, confessa: «Mi eccita vedere mio marito far sesso nei film. Dopo vent’anni, è un bel modo voyeuristico di guardare il tuo uomo».

    Libero 4/3

     

    Lettere - Negli anni Sessanta l’editoriale Campi (la stessa dell’Almanacco di Barbanera) pubblicava raccolte di lettere d’amore precompilate, da utilizzare come modello in diverse occasioni. Le missive sono suddivise in quattro volumi: Dall’amicizia all’amore, Dall’amore al fidanzamento, Durante il fidanzamento, Alla vigilia delle nozze. È prevista ogni tipo di circostanza: dal primo incontro all’incontro sull’altare, dal primo bacio all’ultimo litigio. Tra i modelli, la «lettera di una ragazza a un collega d’ufficio che la corteggia»: «Ho paura che gli altri possano sciupare – magari senza cattiveria, soltanto per fare dello spirito – quello che di meraviglioso sta nascendo fra noi. Per questo soltanto voglio che nessuno sappia, che nessuno sospetti, che il nostro dolce segreto sia veramente il nostro segreto. Noi cercheremo di vederci fuori dall’ufficio, lontano dall’ambiente che rischia di avvelenarci la vita. Possiamo trovarci la domenica, se lei è libero, o a casa mia, o fuori, per una passeggiata. Ci diremo mille e mille cose».

    Valerio Millefoglie, il Venerdì 27/2

     

    Colleghi - Secondo la società di ricerca Robert Half Executive Search, nel 61% delle aziende italiane nascono relazioni amorose tra dipendenti, scoraggiate solo dal 5% dei datori di lavoro, cifra che a livello europeo colloca l’Italia seconda solo alla Germania in quanto a tolleranza. In Francia e Inghilterra l’80% della forza lavoro ha avuto una relazione con un collega, e il 14% finisce per sposarsi. Negli Stati Uniti la percentuale è del 38%, di cui un terzo giunge fino alle nozze. In Italia l’ufficio è il luogo preferito per gli incontri (34%), più delle palestre (17%) e delle serate combinate da amici (7%). “Donne e qualità della vita” ha registrato un effetto benefico degli innamoramenti aziendali sul rendimento: un italiano su 5 sostiene migliora l’efficienza e fa aumentare le ore di straordinario.

    Carlotta Magnanini, D - la Repubblica 28/2