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basta lamentarsi

Santi mostri: le polemiche su Halloween e le idee sul costume per il prossimo anno

Saverio Raimondo

Le sterili critiche alla festa partoriscono un’idea giusta: travestirci da martiri seviziati. E' una tradizione straniera, sì, e allora? Benvenuti sul pianeta Terra! Sono millenni che ci mischiamo e ci scambiamo culture, ci chiamiamo umanità anche per questo

Diceva Lenny Bruce che la comicità è tragedia più tempo; quindi non ho scritto questo pezzo alla vigilia di Halloween ma soltanto adesso, che è passato qualche giorno. E la tragedia da cui ho preso la distanza non è certo la festa di Halloween, ma la sterile e senile polemica italiana che puntualmente ogni anno accompagna questa festa “pagana e importata” che sì, ormai si celebra (più o meno) anche nel nostro paese, specie nelle grandi città. Ma che problema c’è! E’ solo una festa consumistica? E capirai, e quale festa non lo è! Oltretutto viviamo tempi talmente malandati e tristi e spaventevoli che il caro vecchio consumismo occidentale mi muove più alla tenerezza e all’allegria che all’indignazione. Halloween è una tradizione straniera, sì, e allora? Benvenuti sul pianeta Terra! Sono millenni che ci mischiamo e ci scambiamo culture, ci chiamiamo umanità anche per questo.

Poteva andarci peggio, potevamo importare festività straniere ben peggiori, tipo la festa di Gorehabba: si celebra in India ogni 23 ottobre e consiste nel tirarsi merda di vacca a vicenda, o visto che è una festa, “coriandoli intestinali”. Preferite lo sterco a “dolcetto o scherzetto”? In India, si sa, la mucca è sacra, quindi anche i suoi derivati – non solo del latte, a quanto pare; ma pensate se avessimo importato questa festa anche qui in Italia: passeremmo ogni 23 ottobre a tirarci merda a vicenda, praticamente quello che già facciamo tutti i giorni sui social network (e sulle chat), ma per la strada. Se permettete, preferisco i bambini travestiti da vampiri e i dolciumi per farsi venire le carie ai canini. Ma tutta questa gente che sbuffa per Halloween non ha una sciatica, un reumatismo, una cartella esattoriale su cui brontolare? Hanno davvero delle vite così felici e appagate che il loro problema nella vita, o anche solo per il mese di ottobre, è il fatto che Halloween gli dà fastidio? Ancora più esilaranti sono le crociate che certa Chiesa cattolica fa contro “la notte delle streghe”: ogni anno c’è qualche prete che si prende la ribalta nel manifestare la sua condanna ad Halloween.

Quest’anno per esempio è toccato al parroco del duomo di Livorno, che ha rilanciato un’idea che qualche hanno fa era stata già avanzata da un suo collega nel salernitano: “Basta mascherarsi da mostri, semmai travestitevi da santi”. E qui però devo riconoscere ai suddetti prelati di aver avuto una bella idea: i martiri cristiani sono delle perfette maschere di Halloween! Pensate a San Sebastiano, tutto infilzato di frecce tipo cactus umano: sarebbe un magnifico travestimento per Halloween! O Giovanna d’Arco al rogo, avvolta nelle fiamme: chi riesce a farsi un costume così vince il primo premio a qualunque ballo in maschera si presenti! O San Pietro martire, raffigurato nell’iconografia tradizionale con un’accetta piantata nella testa e giù una colata di sangue: una trovata macabra degna del miglior Tim Burton. Per le feste in maschera per soli adulti suggerisco il travestimento da Sant’Agata martire, con le tenaglie ai capezzoli, per un Halloween all’insegna del bondage. Per chi invece ama le maschere tradizionali, c’è sempre la possibilità di travestirsi da Cristo Risorto, cioè da zombie. Insomma, per una volta le polemiche anti Halloween sono state costruttive, e ci hanno dato qualche bella idea su come mascherarci il prossimo anno.

 

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