Il fondatore di Wikipedia non vuole diventare il megafono di Hamas
Di fronte alle pressioni interne ed esterne per definire la guerra a Gaza come “genocidio”, Jimmy Wales ha difeso la neutralità come criterio non negoziabile e ricordato che non spetta a un’enciclopedia online giudicare. Le mire della propaganda su Wikipedia
Il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ne ha abbastanza delle opinioni spacciate per verità rivelate e ha criticato una sezione del popolare sito intitolata “Genocidio di Gaza” per le sue posizioni anti-israeliane. Pochi giorni fa, gli amministratori avevano bloccato la pagina in base alle regole di Wikipedia per gli "argomenti controversi". Presentandola come un fatto indiscusso anziché un’accusa, la voce sul “genocidio di Gaza” infatti aveva violato le linee di Wikipedia secondo Wales. “Questo articolo non soddisfa i nostri elevati standard e necessita di immediata attenzione”, ha scritto Wales, citando le politiche aziendali sulla neutralità. Wales ha suggerito una riscrittura, come: "Diversi governi, ong e organismi legali hanno descritto o respinto la caratterizzazione delle azioni di Israele a Gaza come genocidio”. Wales ha anche citato la politica di neutralità di Wikipedia come “non negoziabile” e “non soggetta a consenso editoriale”. Wikipedia conta un totale di 55 milioni di pagine in più di trecento lingue, con 84 miliardi di visite in un anno: è un grande boccone per qualsiasi governo straniero o movimento che voglia incidere sulla narrazione e l’opinione pubblica.
Ad agosto, il presidente della Commissione di Vigilanza della Camera degli Stati Uniti, James Comer, e la deputata Nancy Mace hanno denunciato che gruppi organizzati stavano violando le regole di Wikipedia per diffondere propaganda e manipolare articoli su argomenti sensibili, inclusi contenuti antisemiti e antisraeliani. La loro lettera all'amministratore delegato di Wikimedia, Maryana Iskander, citava attori stranieri e accademici finanziati dai contribuenti che stavano sistematicamente modificando le pagine per promuovere narrazioni anti-occidentali e filo-Cremlino. La decisione di Wales arriva anche dopo che Elon Musk ha lanciato la scorsa settimana un sito concorrente di Wikipedia chiamato “Grokipedia”.
Ma non è soltanto politica commerciale. Wales ha capito che se l’enciclopedia online diventa una specie di breviario digitale di Hamas, è finita.