Foto Getty

antisemitismo

Scrittore ebreo cacciato da festival letterario in Francia (e Napoli chiude a Olmert)

Giulio Meotti

L'autore Raphaël Enthoven, accusato di aver detto troppo su Gaza, è stato eliminato dalla lista dei partecipanti al festival di Besançon. Episodi simili a Napoli e al Fringe di Edimburgo

I giornalisti stranieri non potranno entrare a Gaza e che scandalo, ma uno scrittore ebreo che non può entrare in una fiera del libro in Francia nel 2025, cos’è? La partecipazione dello scrittore e saggista Raphaël Enthoven al festival letterario di Besançon è stata annullata. “Le recenti dichiarazioni controverse di Raphaël Enthoven rischiano di compromettere il regolare svolgimento del festival letterario”, ha dichiarato un portavoce. “In queste circostanze, l’organizzatore, Grand Besançon Métropole, ha chiesto al fornitore del servizio dell’evento di annullare la sua partecipazione a fine settembre”. Enthoven aveva dichiarato: “Non ci sono giornalisti a Gaza. Solo assassini, combattenti o sequestratori con tesserino stampa. Conosciamo decine di esempi comprovati di falsi ‘giornalisti’ che in realtà sono combattenti di Hamas o sequestratori. Quanti esempi ci sono di giornalisti liberi di lavorare a Gaza che non sono in alcun modo legati all’organizzazione terroristica?”. 

Enthoven ha ricevuto insulti e minacce di morte. Poi la deprogrammazione. A luglio, il documentario “Dio può difendersi da solo” non è stato proiettato al cinema di Saint-Ouen, nella Seine-Saint-Denis. Il film, che ripercorre il processo per l’attentato di Charlie Hebdo, è stato cancellato. Ufficialmente per “evitare qualsiasi dibattito politico”. Ufficiosamente? Paura. I comici ebrei Philip Simon e Rachel Creeger hanno visto i loro spettacoli cancellati all’Edinburgh Fringe, un raduno internazionale di satira sul Royal Mile, per quelli che la direzione ha definito “problemi di sicurezza” (i poeti palestinesi non hanno mai alcun problema di sicurezza). 

Deprogrammato come Ehud Olmert, che nonostante ormai passi più tempo a processare Israele sulla stampa occidentale resta pur sempre l’ex premier d’Israele che ha fatto due guerre, a Gaza e in Libano. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto la revoca del patrocinio concesso dal Comune all’iniziativa “Falafel e democrazia”. Proprio la presenza di Olmert aveva scatenato una serie di polemiche, con la sinistra che aveva accusato Olmert di essere “responsabile dell’operazione Piombo Fuso”. Intanto in un torneo internazionale di scacchi nei Paesi Baschi spagnoli, ai giocatori israeliani è stato proibito di gareggiare sotto la propria bandiera e sono stati obbligati a usare la bandiera neutrale della Federazione scacchistica internazionale o a ritirarsi del tutto. E pensare che il motto della Federazione scacchistica internazionale è “Gens una sumus”, che in latino significa “siamo una sola famiglia”. O quasi. Sembra che ci sia tanta libertà di parola a Gaza, ma anche noi non scherziamo. Ci manca soltanto un cartello che dica che i cani ebrei non sono ammessi ai festival letterari.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.