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Il potere dei funghi

Vanni Santoni

Plasmano il mondo e anche il nostro futuro. Il loro è un “ordine segreto” e ce lo spiega un biologo britannico

Un buon libro di divulgazione si distingue dal suo essere appassionante anche per chi non parte interessato al suo argomento; uno straordinario, ha un altro potere: quello di cambiare di qualche grado l’idea che il lettore ha del mondo. Questa ristretta cerchia, a cui si possono ascrivere i saggi di Jared Diamond come “Armi, acciaio e malattie”, quelli di Michael Pollan come “Cotto”, o quelli di Desmond Morris come “La scimmia nuda”, guadagna oggi un nuovo membro. Il libro è “L’ordine nascosto” del biologo inglese Merlin Sheldrake e ha dalla sua un merito ulteriore: non parte dall’antropologia (si sa che il modo migliore per attirare l’attenzione degli umani è parlare di loro), ma da un campo di nicchia quale la micologia. Il sottotitolo italiano, “La vita segreta dei funghi”, non dice molto su come questo libro possa ribaltare tante nostre percezioni. Meglio affidarsi a quello originale: “How fungi make our worlds, change our minds and shape our futures”, come i funghi creano i nostri mondi, cambiano le nostre menti e plasmano il nostro futuro.

   

Potrebbe sembrare esagerato attribuire loro simili potenzialità, ma leggendo si capisce che Sheldrake avrebbe potuto usare toni anche più forti. Se le parti relative al contributo dei funghi nel plasmare il mondo come lo conosciamo, tra decomposizioni e “terraforming”, sono più un ripasso che una scoperta, le cose iniziano a farsi più strane quando si comincia a parlare di licheni e dell’alleanza simbiotica tra funghi e alghe che ha dato loro vita.

  

Qui Sheldrake forza per la prima volta i nostri preconcetti, mostrando come il concetto di “individuo”, che tanto condiziona la percezione che abbiamo di noi e della natura, sia in realtà sfumato, su tanti livelli: quello evolutivo (gli apparati delle cellule di noi eucarioti, come i mitocondri, si sono evoluti a partire da batteri ospiti), quello biologico, con i licheni che sono forme di vita non solo doppie ma multiple (oltre all’alga e al fungo vi sono state scoperte specifiche comunità batteriche) e quello ecologico, con piante che hanno potuto colonizzare la terra solo perché altri individui – dei funghi! – gli hanno “fatto da radici”.

  

Il nostro stesso rapporto con i funghi può essere considerato simbiotico, se si guarda al modo in cui alcuni dei cambiamenti più epocali nella storia umana – come l’avvento della panificazione e della fermentazione, decisive nel renderci stanziali, o la scoperta della penicillina, che ha cambiato per sempre la medicina – sono stati causati da tali forme di vita, le cui varietà psichedeliche potrebbero addirittura avere delle responsabilità nella nascita del linguaggio. Casualità o capacità dei funghi di legarsi ad altre specie per garantire la propria sopravvivenza?

  

Se già questo è piuttosto sorprendente, non è niente rispetto a ciò che Sheldrake mette in campo mostrando la capacità dei funghi – vale forse la pena ricordare che quello che chiamiamo “fungo” non è che il corpo fruttifero: ne “L’ordine nascosto” si parla per lo più di miceli – di comunicare tra loro, risolvere problemi complessi, costituire rudimentali “economie” variando il “tasso di cambio” degli elementi chimici a seconda della loro disponibilità nel suolo e financo fungere da sistema di comunicazione per le piante a cui si appoggiano. Il fatto che tutto questo avvenga senza che siano dotati di un cervello, ma solo di una rete miceliare in grado di trasmettere informazioni attraverso il passaggio di elementi chimici, mette radicalmente in discussione, dopo il nostro concetto di individuo, anche quello di coscienza.

 

Giunti a questo punto, scoprire che i funghi, con la loro capacità di divorare il petrolio e smantellare le molecole artificiali più tigliose potrebbero essere una soluzione alla crisi ecologica in atto, neanche ci sorprenderà troppo: quando si arriva a pagina 377 de “L’ordine nascosto” è difficile non “credere nei funghi”… E se anche questo libro non fosse che una loro strategia per condizionare la nostra specie in chiave fungofila?

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