"The Editor is In". Tex, Zagor e Dylan Dog approdano in televisione

Stefano Priarone
Su Sky Arte HD la serie dove i personaggi della Bonelli dialogano con il curatore delle loro storie, in una sorta di fantasia nerd

“Non ho letto solo tutti i Tex, ho letto anche tutti gli Zagor!”. Con questa frase Coliandro disarma un criminale lanciandogli addosso un mitra scarico, un po’ come Zagor con la sua scure. Un omaggio allo Spirito con la Scure, nella serie tv “L’ispettore Coliandro”, con protagonista il poliziotto creato dallo scrittore Carlo Lucarelli e interpretato da Giampaolo Morelli, che testimonia quanto i personaggi a fumetti della Sergio Bonelli Editore (come Tex, Zagor e Dylan Dog) siano entrati nell’immaginario collettivo.

 

Eppure finora la televisione li aveva trascurati: la loro unica apparizione televisiva era stata, nei primi anni Ottanta, in “Tex & Company”, una serie in semianimazione che aveva adattato, utilizzando le tavole dei fumetti originali private di balloon (le classiche nuvolette), alcune storie di personaggi come Tex, Zagor e Mister No.

 

Tornano finalmente sul piccolo schermo nella serie “The Editor is In”, dal 28 aprile su Sky Arte HD, nata da un’idea dello studio di animazione reggiano TIWI, che la coproduce con Sky Arte e la stessa Bonelli, con dodici episodi di dodici minuti ciascuno.

 

La serie, fumettosa già dal titolo (che ricorda "The Doctor is In!, il cartello appeso a un chiosco quando Lucy dei Peanuts psicanalizza Charlie Brown) racconta la vita di un editor, cioè di un curatore di testate, alle prese non con sceneggiatori e disegnatori, ma con gli stessi personaggi a fumetti. Tex, ad esempio, nel primo episodio si lamenta perché è un eroe vecchio stile, deve trionfare sempre, non accetta neppure di cadere da cavallo e l’editor gli ricorda che il lettore moderno preferisce personaggi sì vincenti (Tex vende sempre tanto), ma non totalmente infallibili. Il risultato è una sorta di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” in versione televisiva, dove personaggi in carne e ossa convivono con altri di carta.

 

Ma, in più, con una forte componente nerd e metanarrativa: se Tex vuole essere sempre vincente, come se fossimo ancora negli anni Sessanta, Dylan Dog si lamenta perché il nuovo editor (“reale”, stavolta) gli fa usare lo smartphone (lui che per anni ha sempre odiato i “telefonini”), Zagor, in edicola dal 1961 non sa se continuare a puntare sullo zoccolo duro dei lettori o se rinnovarsi per attirare nuove leve rischiando di deludere i vecchi appassionati senza attirarne di nuovi. 

 

Gli editor (reali) della Bonelli hanno supervisionato gli episodi e i personaggi mantengono così le caratteristiche ben note ai lettori, anche dialogando con l’editor (il cui ufficio è modellato su quello di Sergio Bonelli, il grande editore-sceneggiatore scomparso nel 2011) il quale più che un curatore sembra un semplice lettore: del resto, per molti lettori (e anche per non pochi addetti ai lavori che sono stati lettori) i personaggi dei fumetti sono decisamente reali.

 

L’editor è interpretato da Alex Cendron, che dei vari personaggi bonelliani predilige lo studioso (di misteri come Atlantide e gli UFO) Martin Mystère. “Da adolescente era il mio punto di riferimento, si fa chiamare il Buon Vecchio Zio Marty, per me era davvero come uno zio che vorresti imitare, non a caso porto i capelli come lui”, ha dichiarato lo scorso autunno alla fiera del fumetto di Lucca.

 

Tex, Zagor Dylan e soci non solo interagiscono con l’editor, ma parlano fra loro in attesa di un colloquio con lui; nascono così curiosi crossover (così si chiamano gli incontri fra personaggi di serie diverse) che nei fumetti non potrebbero avere luogo. Come quello fra  Kit Carson, l’amico (il “pard”) di Tex, e la criminologa Julia: un rude uomo del West e una madamin molto beneducata, con il ranger del Texas che, da vecchio marpione, ci prova con lei.