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Contro Mastro Ciliegia

Scusaci, mostro

Maurizio Crippa

Ivan Sauna, accusato di aver ucciso la compagna Luisa Asteggiano, ha trascorso tre giorni in cella. Tre giorni in cui i quotidiani lo hanno messo alla gogna. È stato rilasciato, e alcuni giornali erano quasi delusi

Trattato “da mostro per tre giorni”. In cella di isolamento, con gli stessi vestiti e senza dormire. Se n’è giustamente lamentato Ivan Sauna, manco l’avessero costretto a condividere la tortura della mancanza di crema solare con la flotillera Scuderi. Ma essendo italiano gli è andata ancora bene: a Formentera l’avevano accusato di aver ucciso la compagna Luisa Asteggiano. Tre giorni, l’autopsia, e lo hanno rilasciato: nessuna morte violenta. Fosse accaduto in Italia, che so a Garlasco, prima che un Riesame benedetto lo togliesse dal gabbio sarebbero passati mesi.

Ma essendo italiano, il signor Sauna, qualcosa della mostrificazione ha dovuto scontarla lo stesso. Quella dei giornali che per tre giorni hanno titolato “Femminicidio a Formentera, fermato il compagno”, i più sobri. Oppure “Uccisa a Formentera: in cella il compagno”, dove i due punti stanno per un dimostrativo. E notiziole tipo: “Il ministero spagnolo per l’Uguaglianza ha già inserito il caso nel registro dei presunti crimini di genere – i cosiddetti omicidi machisti”. Niente, non era vero, l’hanno rilasciato, titolo deluso di noto quotidiano: “Non era femminicidio”. Ma gli è andata bene al signor Sauna: si fosse trovato come pm un forsennato tipo Landini, l’accusa di genocidio non gliela toglieva nessuno. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"