Contro mastro ciliegia

Don't shoot Odifreddi. Il matematico e le castronerie sull'omicidio Kirk

Maurizio Crippa

Durante un talk della mattina, il professore chiamato a parlare dell'uccissione del 31 enne americano se n'è uscito con questa enormità: "Sparare a Luther King o a un rappresentante di MAGA sono cose molto diverse. Perché Luther King predicava la pace”

Nessuno ha mai avuto particolare interesse, almeno a queste latitudini, o particolare trasporto intellettuale a considerare Piergiorgio Odifreddi una persona intelligente. E’ bravo coi numeri anche più complessi delle tabelline, innegabile, è il settore in cui ha specializzato la sua logica. Ma appena esce dal recinto della sua competenza alfanumerica, si spalancano sopra di lui le cateratte della scemenza universale. Non a caso lo invitano spesso in televisione, fuori contesto a parlare della qualunque, specie di mattina che forse è un po’ ancora annebbiato, ed è matematico che inizi a dire enormità. Le enormità fuori contesto, nei talk del mattino, servono a scatenare ilarità nello spettatore, una botta di serotonina, come Corona alla sera dalla Bianchina. Ma ieri il caso era grave, l’omicidio di Charlie Kirk. A “L’aria che tira” lo hanno invitato, in quota serotonina, e lui ha detto una bestialità che non ha fatto ridere nessuno: “Sparare a Luther King o a un rappresentante di MAGA sono cose molto diverse. Perché Luther King predicava la pace”. David Parenzo ha strabuzzato gli occhi. Si può dire una idiozia così? Ora, non diremo mai che “sparare a Odifreddi è una cosa molto diversa”, ci mancherebbe. Ma raggiunto un certo livello di scemenza, è reato. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"