
Contro mastro ciliegia
Tre indizi (o prove?) su un paese di giustizia ubriaca
L'archiviazione per insulti antisemiti, il processo a due cacciatori per aver ucciso un'orsa, la sospensione di un professore per chiesto a una studentessa di non esibire un sibolo satanista. Sono casi reali, assurdi, ma perfetti per raccontare un sistema giudiziario che inciampa continuamente
A volte sarebbe bello poter confinare le notizie d’ordine giudiziario nella rubrica “strano ma vero” della Settimana enigmistica. Ma alcune, che sono vere, è difficile considerarle solo strane e non sintomo di un visione della giustizia, non diremo del giusto (la “parte giusta della storia” è espressione orribile che lasciamo ad Anna Foglietta), bacata. Ad esempio il giudice di Milano che ha chiesto l’archiviazione delle denunce per insulti antisemiti (“Almeno ad Auschwitzland avevate un posto dove lavorare”) presentata dal politico di Azione Daniele Nahum, perché sono stati fatti tramite messaggistica privata. Quindi tutto bene, l’hate speech non vale se sei ebreo.
Però in Trentino saranno processati due cacciatori accusati di avere ucciso “con crudeltà e senza necessità” un’orsa, presumibilmente non ebrea, con l’accusa di “concorso in uccisione di animale”. Reato che un paese che ha accettato la legge Severino si merita tutto. Infine in Sicilia. Un prof è stato sospeso per tre giorni senza stipendio per aver chiesto a una studentessa che si proclamava “satanista” (un po’ come essere no vax?) di non esibire un suo simbolo diabolico: per la preside avrebbe “leso la dignità della studentessa”. Forse anche Nahum avrebbe dovuto dichiarasi satanista, qualcuno gli dava ragione.


CONTRO MASTRO CILIEGIA
La "rassicurante" cacciata di Carrai

contro mastro ciliegia