Contro mastro ciliegia

Tre indizi (o prove?) su un paese di giustizia ubriaca

Maurizio Crippa

L'archiviazione per insulti antisemiti, il processo a due cacciatori per aver ucciso un'orsa, la sospensione di un professore per chiesto a una studentessa di non esibire un sibolo satanista. Sono casi reali, assurdi, ma perfetti per raccontare un sistema giudiziario che inciampa continuamente

A volte sarebbe bello poter confinare le notizie d’ordine giudiziario nella rubrica “strano ma vero” della Settimana enigmistica. Ma alcune, che sono vere, è difficile considerarle solo strane e non sintomo di un visione della giustizia, non diremo del giusto (la “parte giusta della storia” è espressione orribile che lasciamo ad Anna Foglietta), bacata. Ad esempio il giudice di Milano che ha chiesto l’archiviazione delle denunce per insulti antisemiti (“Almeno ad Auschwitzland avevate un posto dove lavorare”) presentata dal politico di Azione Daniele Nahum, perché sono stati fatti tramite messaggistica privata. Quindi tutto bene, l’hate speech non vale se sei ebreo.

Però in Trentino saranno processati due cacciatori accusati di avere ucciso “con crudeltà e senza necessità” un’orsa, presumibilmente non ebrea, con l’accusa di “concorso in uccisione di animale”. Reato che un paese che ha accettato la legge Severino si merita tutto. Infine in Sicilia. Un prof è stato sospeso per tre giorni senza stipendio per aver chiesto a una studentessa che si proclamava “satanista” (un po’ come essere no vax?) di non esibire un suo simbolo diabolico: per la preside avrebbe “leso la dignità della studentessa”. Forse anche Nahum avrebbe dovuto dichiarasi satanista, qualcuno  gli dava ragione. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"