Lo chef Micha Tsumura (foto ANSA)

CONTRO MASTRO CILIEGIA

Metti una cena a Lima

Maurizio Crippa

Il ristorante dello chef Micha Tsumura ha vinto il World’s 50 Best Restaurants. Ma se le disuguaglianze sociali fanno bene all’eccellenza, anche gastronomica, cosa aspettano quelli di Ultima Generazione a fare un salto In Perù?

Uscire la sera e prenotare per cena da Maido, in calle San Martin a Lima, Perù, non è comodissimo. Peccato, perché il ristorante dello chef Micha Tsumura, che “propone una cucina di stile giapponese precisa ed equilibrata, che unisce raffinate tecniche orientali e ingredienti peruviani in un menù degustazione di oltre dieci portate” ha vinto il World’s 50 Best Restaurants e mette l’acquolina. Anzi, informa Rep., è “una vittoria simbolica che conferma come il baricentro della gastronomia si stia spostando verso Sud”. Inteso il famoso Sud globale, quello dei povery. Fa piacere anche scoprire che due anni fa aveva vinto il Central, sempre di Lima.

E se consideriamo che il Perù è pur sempre un paese di quelli che una volta si dicevano in via di sviluppo, e non si offendeva nessuno, con un tasso di povertà al 27 per cento (pure Papa Leone ci andò missionario col mulo), significa che le disuguaglianze sociali fanno bene all’eccellenza, anche gastronomica. Bene. E mentre ci facciamo spennare da un ristoratore gentrificato che infila pistacchi di Bronte pure nel caffè, ci chiediamo perché quelle teste di ravanello di Ultima Generazione non vadano a Lima, dallo chef Tsumura, “per denunciare i costi elevati della ristorazione e le difficoltà delle famiglie nel fare la spesa”.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"