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CONTRO MASTRO CILIEGIA

Meglio la sindaca riluttante che lo stentato italiano Augias

Maurizio Crippa

Secondo l'editorialista di Repubblica Sinner sarebbe "un italiano per caso". Se una simile stupidaggine l'avesse detta di un "neoitaliano" che maneggia male la lingua, sarebbero piovute accuse di razzismo. Messa così, ha ragione la neosindaca di Merano Katharina Zeller, madrelingua tedesca, a mostrarsi riluttante verso un paese che parla la lingua di legno di Augias

Per Corrado Augias Jannik Sinner sarebbe “un italiano per caso” e addirittura “riluttante”. Del resto “ha confessato” (sic!) che “a casa parliamo tedesco”. E “lo stesso papà di Sinner parla un italiano stentato conoscendone solo poche parole”. Ogni regione italiana ha le sue lingue locali e in ognuna vivono legittimi cittadini italiani “riluttanti” a parlare l’italiano medio della Rai (De Mauro docebat). Ovviamente se una bestialità o insulto simile (“ha confessato”, come fosse un crimine) fosse rivolta a un “neoitaliano” che ce l’ha fatta a ottenere la cittadinanza, o a un immigrato pur con regolare permesso di soggiorno, sarebbe denunciata come razzismo e fascismo, roba che persino il padre di Alessandro Gassmann, dice il figlio, si rivolterebbe nella tomba. Però le affermazioni razziste le ha fatte Augias, e sarebbe ingiusto imputarle all’età, scemenze ne diceva anche da giovane. Ma è singolare l’idea che un altoatesino sia “italiano per caso”. Di fronte a simili idiozie bisogna concedere che ha ben ragione la neoeletta sindaca di Merano Katharina Zeller, madrelingua tedesca, che nel passaggio di consegne in Aula si è tolta la fascia tricolore e ha indossato il medaglione simbolo della città tirolese: meglio essere un po’ riluttanti, che parlare la stessa lingua di legno di Augias.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"