contro mastro ciliegia

La nipote di Faber il Pescatore

Maurizio Crippa

Francesca De André, il processo all'ex, la domanda sbagliata dei cronisti e quella risposta, "una condanna troppo lieve", che forse avrebbe lasciato perplesso il grande nonno, quello che non denunciava "l'assassino" e piangeva per gli impiccati

L’ex compagno di Francesca De André, figlia nipote e personaggio della tv, è stato condannato a tre anni e tre mesi (più quindicimila euro di risarcimento) per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della giovane donna. Giusto, bene, o persino molto bene. Quello che appare un po’ meno bene è un commento della figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio, “una condanna troppo lieve”. Perché mai dovrebbe spettare alla vittima valutare il peso di una condanna? E non tanto perché il pm aveva chiesto quattro anni, non l’ergastolo ostativo, ma perché non spetta alla vittima e non serve. Anche meno bene, a parziale scusante della risposta, è che i giornalisti abbiano ritenuto normale porre la domanda di valutazione della pena a Francesca De André, in ossequio a un populismo giudiziario che dai tempi di “scusi lei perdona agli assassini?” non s’è fermato più. Ma, per volare più alti nei cieli della compassione e della poesia, viene da chiedersi che cosa avrebbe detto il nonno, quello che scrisse in pietosa difesa degli impiccati che “tutti morimmo a stento”, il pescatore che  taceva ai gendarmi e dormiva e sorrideva con l’assassino. Forse è solo la musica che gira intorno. O forse è nonno Faber che si gira incredulo nella tomba. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"