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Contro Mastro Ciliegia

I p' me, tu p' Gratteri

Maurizio Crippa

Ai magistrati è chiesto di applicare le leggi, ma una deriva moralista li porta spesso a pontificare con disinvoltura non solo su cosa sia legale o no, ma anche su cosa sia edificante: tipo Geolier alla Federico II

Non avendo idea di chi sia Geolier, non avendo ascoltato mai le sue barre e non avendo visto manco Sanremo, ho chiesto rapidi lumi a chi ne sa di più e sono giunto a una sintetica conclusione: non c’è nessun motivo sensato per cui lo debbano invitare all’Università di Napoli, la Federico II dove invece i direttori di giornale non li fanno parlare. In precedenza il sindaco Manfredi lo ha premiato a nome della città, e si può capire che il padre di Giogiò, il giovane musicista ucciso da un aspirante camorrista, non abbia apprezzato. Ma che Gratteri, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, anziché limitarsi a fare le inchieste, dall’alto del suo score tra arresti e condanne che sembra il differenziale tra il televoto per Geolier e la classifica del Festival, insomma che Gratteri si prenda la briga di criticare l’invito di un’università, dove “dovrebbero portare solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi”, è davvero un po’ troppo. Ai magistrati è chiesto di applicare le leggi, ma una deriva moralista li porta spesso a pontificare con disinvoltura non solo su cosa sia legale o no, ma anche su cosa sia edificante. “Se molla l’università siamo alla fine”, ha detto Gratteri. E invece di certa magistratura che ha già mollato per uno stile da rapper, che diremo?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"