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contro mastro ciliegia

Kate e i tarocchi veri (noi)

Maurizio Crippa

Da tre giorni non si placa la corsa a demolire la credibilità della Royal Family, per una foto persino ingenua e sincera. E tutto questo in mondo in cui tutti si photoshoppano e mentono persino sullo sfondo delle vacanze. Un insano bisogno di autenticità, ma da usare come una clava contro gli altri

Per fare un paragone sarebbe grave se, come per il Milan, venisse fuori che la proprietà della corona britannica non è dei Windsor ma magari degli Spencer. Invece una foto ritoccata, cioè nemmeno taroccata, della Principessa Sofferente con adorata prole, che scandalo è? Eppure tre giorni dopo “non si placa l’attenzione mediatica”. Tutti a denunciare “un errore di comunicazione”, “un piano di palazzo” sventato dall’occhio vispo delle agenzie e dei social. Addirittura hanno scomodato i metadati per ricostruire le info di chi, come, quando ha scattato e di chi ha modificato, sappiamo persino l’ora del primo Photoshop, venerdì alle 21,54. Il problema più grave del mondo è diventato sbugiardare la Royal family. E tutto questo – vale la pena sottolinearlo per conservare, almeno tra noi, un minimo di credibilità – avviene in un mondo in cui tutti si taroccano le foto, la pubblica immagine e persino il posto in cui non si è andati in vacanza. Il mondo finto in cui gli influncer sono meno credibili di Jorit e in cui Jorit tarocca una foto finta col Papa. Oggi che un filtro non si nega a nessuno, oggi che nella nostra falsità generale resta solo questo insano bisogno di autenticità, ma da usare come una clava in testa agli altri, la sincerità di Kate vogliamo lasciarla in pace?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"