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Contro Mastro Ciliegia

La Villa di Piazza Armerina s'è fermata al 2012. E poi?

Maurizio Crippa

I dodici anni che sono passati dopo i restauri dell'epoca Cuffaro-Sgarbi e quello che Gian Antonio Stella si è scordato sul caso della villa romana tutelata dall'Unesco

"Incuria, muffa, sfregi, rimpalli di responsabilità”, tutti nella prima riga. “Garze e muschio” non ci stavano, così li hanno messi direttamente nel titolo. Ci piacciono da sempre e un mondo le toste inchieste sui mali italiani di Gian Antonio Stella. Che ieri sul Corrierone ci ha fatto scoprire l’ennesima vergogna italica, quella della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, Enna. Che è tutelata dall’Unesco e inserita dal 1997 nella World Heritage List, sebbene al grande pubblico sia nota soprattutto perché, nei mosaici, ci sono le antichissime romane in bikini. Un disastro, racconta Stella.

Uno dei siti più prestigiosi d’Italia versa in stato di abbandono e le colpe sono, con equanimità, distribuite a destra e a manca lungo una storia di decenni, a partire dall’intervento del 1957 in cui decisero di coprire la villa col plexiglass (“era un materiale moderno, ancora faceva figo”). E via di disastri e mancati interventi, fino alla campagna di restauri ordita in epoca Cuffaro-Sgarbi tra il 2007 e il 2012 e, par di capire, rimasta non conclusa.

Ma da allora, ahinoi, sono passati altri dodici anni e svariati ministri, neanche tutti di destra. E anche l’Amministrazione regionale siciliana dei Beni culturali sta sempre lì. Cosa hanno fatto? Confidiamo nella prossima, splendida puntata del grande Stella.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"