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contro mastro ciliegia

Nirvana, piselli e pirloni

Maurizio Crippa

L'ex bambino della copertina di "Nevermind" è abbastanza matto da aver fatto causa per quella foto decenni dopo. Un tribunale americano molto più fuori di testa di lui ha sentenziato che in quell'immagine c'è della pedopornografia. Sipario

Spencer Elden ora di anni trentadue deve essere un bel fuori di testa, se fino ai quindici anni era felice, come fosse la cosa più bella della sua vita, di essere il bambino col pisellino fluttuante di quella foto e invece a trenta pensò bene di fare causa a quel che resta dei Nirvana e a tutti quelli coinvolti nella celeberrima copertina del celeberrimo album. In cui lui compare ignudo a quattro mesi in una piscina di Pasadena. E dovrebbe solo ringraziare la vita (Gracias a la vida, cantava Violeta Parra) per non essere stato abortito, eventualità di gran lunga superiore nella Pasadena degli anni Novanta a quella di diventare parte di un monumento del rock. Il bizzarro ex pisellino dovrebbe ormai essersela messa in saccoccia, infatti la causa la perse. Non fosse che decisamente più fuori di testa di lui sono i giudici della Nona Corte d’Appello degli Stati Uniti: hanno stabilito che la causa intentata dal bimbo cresciutello può essere riaperta per la ripubblicazione dell’album, perché la foto potrebbe contenere immagini di abuso sessuale su minori. E il bimbo che galleggiava beatamente potrebbe essere stato, a sua insaputa per alcuni decenni, vittima di pornografia minorile. Sì, a riguardare bene la copertina di Nevermind, il pirla che spicca non è Spencer.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"