contro mastro ciliegia

I cuccioli e la racaille dei diritti

Maurizio Crippa

Lasci il cane in macchina? Processo per direttissima. Lasci la figlia? Te la cavi con una denuncia. E in Francia i gendarmi arrestano in classe un quattordicenne per bullismo di genere. ma quando un tredicenne condannò a morte Samuel Paty, se la presero comoda

Noi vorremmo davvero apprezzarli, condividerli, prenderli persino sul serio questi moralisti dei diritti al rovescio e le loro battaglie – di solito condotte con le manette, la loro arma preferita – per affermare giustizie che tali sarebbero soltanto nel Paese dei Barbagianni. Invece niente, per quanto ci si sforzi, questa racaille dei diritti al rovescio fa solo intellettuale ribrezzo. Al Circeo un tale (“noto imprenditore”, scrive il cronista sottintendendo, lo sciagurato, che sia un’aggravante) aveva lasciato un cucciolo maremmano in auto 5 ore sotto il sole; il cane è stato salvato dai vigili, il “noto imprenditore” invece ha rischiato il linciaggio. Non basta: sarà processato “per direttissima”. Qualche giorno fa a Cusago una coppia ha lasciato in auto la figlia di otto mesi per andare a una festa. Processati per direttissima? Ma va’, solo denunciati per abbandono di minore. Ricorda un fatto più drammatico, ma della stessa grana grossa dirittista. In Francia, i gendarmi si sono presentati in una scuola per arrestare, in manette, un quattordicenne. Coppa grave, certo: aveva minacciato con atti di bullismo un adolescente in fase di transizione di genere. Quando un tredicenne condannò a morte il suo professore Samuel Paty, invece, i flic se la presero molto più comoda. C’è diritto e diritto.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"