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contro mastro ciliegia

Buona sbronza, Grealish

Maurizio Crippa

Il talentino del City ha deciso di festeggiare la Champions non con una notte alcolica, ma con una bevuta no stop di quatro giorni interi. Bravo, abbiamo sempre preferito chi sa divertirsi ai moralisti rosiconi che si lamentano pure perché il Cav. ha avuto un gran bel funerale

Certo che sì, mica stiamo a negarlo: avremmo tanto preferito che quei marcantoni del City non avessero da festeggiare una beata mazza, e al massimo nell’alcol ci avessero annegato i dispiaceri. Ma così non andò, e noi proprio non siamo come le testine microcefale degli odiatori che rosicano persino perché il Cav. ha avuto un gran bel funerale. Noi siamo contenti quando la gente, invece di predicare e scassare gli zebedei con i moralismi peggio dei monaci tibetani, se c’è da festeggiare e da sbroccare ci dà dentro. Così applausi a Jack Grealish, talentuoso irlandese del City dalla chioma rivedibile, che per festeggiare la vittoria della Champions non ha fatto una notte di stravizi alcolici, ma proprio quattro bei giorni di sbronza no stop. Gargarismi alla vodka, birra e champagne e nemmeno il tempo di dormire. Sembra non ne sia stato felice Guardiola, con la sua etica da filosofo mancato, che fa il paio con quella di Sor Ranieri che ha invitato i suoi tifosi del Cagliari a non esultare troppo per rispetto degli sconfitti. Il compagno di Grealish, Nathan Aké, è invece astemio da sempre e per giunta per principio, e ha commentato: “Non bevo e non ho mai bevuto. Voglio solo concentrarmi bene su quello che faccio in campo”. Se avete dubbi di chi sceglieremmo tra i due al Fantacalcio, siete dei rosiconi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"