contro mastro ciliegia
Il pallone-spia di Rep. sul Salone de Libro
Lo spericolato antifascista in servizio permanente attivo Berizzi in missione sopra il Lingotto. Per sventare il tentativo della destra di conquistare la Mecca del ceto medio riflessivo. Sarebbe cultura, ma per Rep. sono solo "poltrone"
I cinesi a Rep. fanno un baffo. Lo spericolato cronista in servizio antifascista attivo Paolo Berizzi s’è fatto recapitare in pallone sopra il Lingotto, per spiare le turpi manovre della destra per impadronirsi della Mecca del ceto medio riflessivo. Berizzi sorvola il Salone del libro e uno per uno li stana, i fascisti “a caccia di rivincita sull’egemonia storica della sinistra”. Hanno aperto “il nuovo fronte della scelta della direzione”, dice come avessero invaso l’Ucraina. Come osano? “FdI ha posto un veto su Paolo Giordano” per le sue critiche a Valditara. (Forse invece è perché scrive noiosate sul tema “moriremo tutti”). Ma quella sulla cultura è “una rivendicazione”. Sangiuliano dice “la destra ha cultura, deve solo affermarla”? Per Berizzi è come se avesse bestemmiato a casa di Moravia. Individua tutti i mostri, dal pallone spia: “Evoliani. Ex missini. Partner dei falangisti spagnoli nostalgici di Franco. Esperti di esoterismo prestati all’arte e ex autisti oggi ai vertici del Mic”. Pura prosa da cekista. Disvela un “non sgradimento” per Elena Loewenthal o Culicchia, ma a Berizzi non gliela si fa: la “giocata potrebbe essere una copertura”. Citano Prezzolini, amano Spengler sul declino dell’Occidente, i nuovi mostri. E’ appunto cultura, ma vista dal pallone antifascista è “il domino delle poltrone”.
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