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contro mastro ciliegia

Ginnastica e body-scemenze

Maurizio Crippa

Una schiefezza  il modo in cui certe allenatrici maltrattavano le giovani ginnaste. Ma che lo sport e l'agonismo precoci siano tossici non si scopre ora. La colpa è spesso dei genitori e dei (loro) sogni di gloria. A ragazzi e ragazze andrebbero dette alcune scomode verità. Altro la body positive da quattro soldi

Paul Newman soffriva per il fatto di essere bello. Figurarsi noi, che sul sogno di diventare star del cinema abbiamo messo una croce fin da piccoli. Ma non è stato poi un gran trauma. Tengono banco e le denunce di ex ginnaste-ragazzine vessate per anni da allenatrici di poca psicologica, insultate perché troppo grasse, pesanti; disturbi alimentari e depressioni da incubo. A cui si cerca ora di rimediare all’ingrosso morale, come sempre. E’ giusto, sono cose che non vanno fatte. A meno che tu (o la mamma) voglia vincere le Olimpiadi, come le bambine cinesi. La ginnastica artistica è uno sport tossico. Anche il tennis è tossico, e il nuoto agonistico. Anche il calcio lo è, quando a 6 anni i papà ti gridano “stronzo” da bordo campo. Dite di no, è meglio. Dice: ma sono bambine, è colpa dei genitori. Esatto, gli allenatori sono solo degli esecutori. Ma attenti, non sarà la morale da quattro soldi a salvarvi. Disney ha appena sfornato un corto animato con protagonista una aspirante ballerina grassa e sgraziata: viva il body positive. Ok, ognuno balla come vuole. Ma perché qualcuno dovrebbe andare all’Opera per vedere farfalle che non riescono a volare? Dovrebbero dirvi la verità: la vita è brutta, il merito non paga e nessuno è tenuto a essere buono con voi. E non saranno le balle body-sceme a salvarvi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"