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contro mastro ciliegia

Il lambrusco di Conte

Maurizio Crippa

L'ex Avvocato del popolo sa condurre narrazioni parallele e divergenti senza che si incontrino mai. Ma c'è un limite. Dopo l'incontro al Colle per le consultazioni, ha attaccato Berlusconi per le sue sparate su Putin e Zelensky. Peccato che non siano troppo distanti dall'appeasement proposto dalla manifestazione da lui promossa

Sarà che davvero il suo nume ispiratore è Aldo Moro, ipotesi che procura brividi freddi solo a pensarci, ma bisogna riconoscere che  l’ex Avvocato del popolo Giuseppi, come lo chiamava l’estimatore Trump, ha una indiscussa abilità di condurre narrazioni parallele che, esattamente come le convergenze di Moro, non si incontrano mai. Dopo l’incontro al Colle, il capo cinque stelle ha tenuto un comizietto in cui si è dilungato molto su Berlusconi. Delle cui piazzate audio si pensa qui il peggio. Ma, allo stesso tempo, che Conte esprima “perplessità sul fatto che la Farnesina possa andare a un esponente di Forza Italia”, dopo che a lungo ci fu uno del suo partito; che chieda “un esecutivo a forte trazione europeista” dopo aver guidato il governo più anti europeista di sempre, è ipocrisia. Ma che critichi Berlusconi per putinismo, lui che aveva sollevato “perplessità” su Zelensky reo “di bandire la pace con decreto”; che ebbe a dire che Zelensky “sta accettando la logica di una escalation militare”, invertendo le responsabilità; e  che ora che promuove una manifestazione “pacifista” che puzza di appeasement lontano un miglio. Cioè che insomma critichi Berlusconi per aver espresso le stesse idee che lui stesso ha sostenuto, be’, Aldo Moro je spiccia casa.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"