Ansa

contro mastro ciliegia

Molto peggio di Gasparri

Maurizio Crippa

Grande scandalo, ma strumentale, per la proposta del senatore per il riconoscimento giuridico dell'embrione. Ma a ogni inizio di legislatura fioccano le proposte più initili e insensate

Gran clamore ha provocato, nelle opposizioni e nei soi disant progressisti tutti, la rituale riproposta da parte di Maurizio Gasparri di introdurre nel Codice civile il riconoscimento giuridico dell’embrione. Scandalo stiracchiato e strumentale, come la stupidaggine del televisionista Bersani sulla foto del Duce, giacché la stessa legge Gasparri l’ha proposta altre volte, ma nessuno se n’era adontato. E soprattutto nessuno l’ha mai approvata. Ma di questo, che è più serio, ci si occupa altrove. Qui si vorrebbe sommessamente ricordare, sulla scorta di un elenco del Corriere, che di proposte di legge anche più insulse e inutili ne fioccano sempre, a inizio legislatura. E’ una specie di rito di iniziazione. Così c’è chi vuole obbligatorio il casco per gli under 14; chi ripristinare la festa di San Giuseppe e chi del 4 novembre; lo stesso Gasparri vorrebbe una “festa della vita nascente” (ma ci sarebbe già il Natale) e chi dedicare una domenica alla  “figura dell’agricoltore, custode dell’ambiente e del territorio”. C’è anche l’idea di rendere obbligatorio cantare Bella Ciao il 25 Aprile, ma confidiamo che Laura Pausini, nel caso, non verrà arrestata. L’inizio di una legislatura, in Italia, è come il carnevale: ogni scemenza vale.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"