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contro mastro ciliegia

Paolo Cognetti, populismo e montagne verdi

Maurizio Crippa

La surreale intervista d'alleggerimento di Rep: politica all'orzata rinfrescante mentre crolla tutto, molto più del ghiacciaio della Marmolada. Puoi essere anche il Grande Scrittore da Strega, ma sul clima la trana resta quella: non piove, governo ladro

Comprensibile che in una giornata come quella di ieri, torrida e terribile ma allo stesso tempo grottesca e sciamannata, i giornali vadano alla ricerca del pezzo di colore, di un’oasi di fresca banalità. A Rep. hanno preso la scorciatoia, crisi politica + caldo, e hanno cavato da un vuoto d’aria in altura un’intervista a Paolo Cognetti, scrittore che con le montagne ha vinto lo Strega, per parlare di politica. Titolo: “Gioco irresponsabile la vera crisi è quella climatica”. E la supercazzola è pronta come un’orzata. La pertinenza montanar-politica non è chiarissima, potevano anche intervistare Dybala e fargli dire “la vera crisi è la scomparsa del trequartista”. Ma il giornalismo è sintesi e fanno pure lo strilletto: “La politica risolva l’emergenza siccità”. Che essa così è una scemenza, non si può credere che uno scrittore da Strega l’abbia detta. Infatti non la detta, non proprio così. E’ intellettuale, dunque dice che Draghi parla del gas “invece di indicare altre fonti energetiche”. Che lo potrebbe dire pure Conte, che però lo Strega non lo vincerà mai. Ma che importa, alla domanda “che cosa desidera dalla politica italiana?”, risponde: “Siamo di fronte a un grave problema con l’acqua”. Perché puoi anche essere il Grande Scrittore di Montagna, ma la trama è: non piove, governo ladro.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"