contro mastro ciliegia

Il prete senza fili

Maurizio Crippa

La vicenda del prete licenziato perché ha criticato il suo vescovo? Una bufala. Una volta Don Camillo parlava direttamente col Crocifisso, ora anche in chiesa va di moda la comunicazione stile "De Masi"

Una volta Don Camillo parlava direttamente col Crocifisso e il messaggio divino gli arrivava forte e chiaro, senza interposti strafalcioni. Ora pare che anche tra i preti vada di moda il telefono senza fili, del tipo usato da Giuseppi e De Masi (ho sentito Grillo che ha sentito Draghi che ha detto che Conte) e il gioco è fatto. Don Marco Campedelli, prete e prof di religione a Verona, anzi “teologo e narratore”, che ha avuto il suo quarto d’ora warholiano per aver criticato all’agenzia catto prog Adista “le esternazioni” del suo vescovo, che aveva invitato i suoi preti a “far riflettere” i fedeli su chi votare, dice di aver ricevuto una telefonata dalla curia che annunciava il suo licenziamento.

 

Il telefono senza fili è arrivato ad Adista, e tutti a fare: bum! Peccato che non sia vero, che la curia abbia smentito persino la telefonata. Del resto, spiegano all’ufficio diocesano, è la scuola che nomina i prof di religione, anche volendo il vescovo non può licenziare nessuno. Il siluramento s’è perso tra i fili, e Adista ha modificato la linea: il licenziamento “non era ancora scritto nero su bianco, e ciò, si suppone, ha consentito alla Curia di Verona di negare che nulla fosse mai accaduto”. E niente, la prossima volta, prima di inventare perseguitati a causa della fede, telefonate a De Masi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"