contro mastro ciliegia

Novax l'Italico

A colazione l'antivaccinista Djokovic mangia frullati di spirulina, spremute con limone e argento e altre stregonerie. Ma a Roma trionfa, alla faccia dei "dittatori sanitari"

Non avendo avuto accesso al parterre de rois, come invece certuni “che mai non fur casta”, il Foro Italico l’ho visto dalla tv, come ogni italiano vero. Ma me lo sono goduto, sghignazzando tra me e me al ricordo di  un passato neanche lontano. Pochi mesi fa, quando Cavallo pazzo “Novax” fu quasi arrestato in Australia perché non aveva il vaccino, Valentina Vezzali, viceministra allo Sport, disse che lo aspettava a Roma e avrebbe giocato. Perché chiunque poteva prevedere che a maggio, a Roma, “non ce n’è di covidde”. Ma apriti cielo, una pletora di menagramo strillò che saremmo morti tutti, per colpa sua. Ci fu persino chi profetizzò che, non essendosi vaccinato, il gran serbo sarebbe presto finito male anche come atleta. Bene, Novak Djokovic ha trionfato a Roma, più in forma che mai. Anni fa, aveva raccontato divertito la sua dieta: “Mi piace svegliarmi e bere un bicchiere di acqua calda con gocce di limone e argento, che sono molto utili per tutti i batteri e una conseguente disintossicazione. Poi mi preparo un frullato verde con spinaci, verdure e spirulina. Mangio anche molta frutta”. Manca solo un pizzico di magia. Non sappiamo se sia meglio del vaccino. Ma, alla faccia dei dittatori sanitari, viva Novax l’Italico. (Maurizio Crippa)

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